La spiegazione sulle grandi nevicate in atto sul Nord Est dell’Italia è abbastanza semplice: da circa 20 giorni l’Europa orientale è interessata da masse d’aria fredda che sovente hanno fatto irruzione sino alle regioni settentrionali.
In molti, giustamente hanno notato, che alla fine dell’inverno e inizio di primavera, ad isoterme alla quota topografica di 850 hPa simili a quelle di dicembre, si ha una quota neve solitamente inferiore.
La causa principale di questa differenza sta nel fatto che tra fine inverno e inizio della primavera, i moti verticali vanno incrementandosi e le precipitazioni assumono maggiore rilevanza. Non solo, il suolo a fine inverno è più freddo di quanto non lo sia a dicembre.
Così che tra fine febbraio e primi di marzo, con un’isoterma di -4/-5°C a 850 hPa, quando a dicembre pioveva con +3°C, adesso nevica con +1°C, se non con 0°C. Le intense precipitazioni fanno affondare verso il basso l’aria fredda in tutte le stagioni. D’estate un temporale estivo può ridurre la temperatura anche di 20°C in un quarto d’ora. Tra fine inverno e inizio della primavera, le brusche variazioni termiche sono un fenomeno frequente.
In questi giorni le temperature sull’Italia del Nord sono lievemente più basse della media. Le intese precipitazioni che hanno investito principalmente le regioni orientali, hanno causato un calo della temperatura e condizioni ideali per la caduta della neve.
E’ stata una situazione ai limiti tra pioggia e neve. Nelle ore più calde del giorno o con il ridursi dell’intensità delle precipitazioni, queste sono divenute in varie località da solide in liquide.
Quello che sta accadendo, in se potrebbe non essere definito un fenomeno eccezionale, anche in passato si sono avute cadute di neve abbondante nel mese di marzo. L’evento meteorologico può essere definito eccezionale per gran parte dell’Emilia Romagna e alcune località di pianura del Veneto, l’alta pianura friulana, dove si sono avute le più forti nevicate degli ultimi 10 anni.
Come potrete leggere nelle previsioni, la stessa sorte potrebbe spettare al settore nord occidentale, che per altro meglio si presta ad eventi nevosi più che il settore padano orientale.
Le regioni di Nord Ovest, nei prossimi giorni, godranno degli effetti di un cuscinetto freddo a cui si sovrapporrà il transito di una massa d’aria umida foriera di precipitazioni. Nelle zone esposte alle correnti meridionali di Piemonte e nord ovest Lombardia, si potranno avere nevicate inusuali, probabilmente anche di oltre 100 cm in tre giorni alla quota di 300/400 metri.
Grandi nevicate interesseranno anche la Liguria appenninica.
La situazione sinottica è tipicamente invernale, anche le isoterme attese nei prossimi 10 giorni, non avranno valori di primavera; di certo per il Nord Italia sarà un periodo molto nevoso, come non avveniva da oltre 10 anni.