Eventi meteo estremi in Pianura Padana non sono rari nel periodo fra fine aprile ed inizio maggio, sulla base di quanto accaduto negli ultimi decenni. Vi abbiamo già raccontato l’evento tornadico del 30 aprile 2014, ma fu ancor più eccezionale quel che avvenne l’anno prima, il 3 maggio 2013 in Emilia.
Nel modenese furono soprattutto Castelfranco Emilia e Mirandola i comuni più colpiti, mentre per il bolognese citiamo i comuni di Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale. Quello del maggio 2013 fu un evento convettivo davvero d’entità estrema.
Si innescarono contemporaneamente ben 3 tornado dall’esplosiva supercella iniziale: in virtù dei danni considerevoli, come lo scoperchiamento di tetti e persino il ribaltamento di mezzi pesanti, tali tornado si sono potuti stimare di grado F2/F3 nella scala Fujita, come accadono raramente sull’Italia.
Ogni grave conseguenza, in termini di possibili tragedie mortali, è stata evitata dal fatto che i tornado hanno fortunatamente scatenato la loro massima energia distruttiva e causato i maggiori danni in aree scarsamente abitate.
Un mix di tornado come quelli descritti, appare, come detto, raro, perché parliamo di ben 3 trombe d’aria di rilevante forza che si sono formate in prossimità della medesima area.
Ci si chiede, ma in passato questi eventi succedevano, oppure si manifestano solo nei tempi recenti? Le notizie ci giungono di sicuro grazie alla disponibilità di mezzi di comunicazione capillari come gli smartphone, ma anche in passato ci sono stati i tornado in Italia, e taluni forse raggiunsero forza inaudita, uccidendo molte persone. I tornado sono un fenomeno atmosferico non trascurabile, forse.
La cronaca del passato è spesso descrittiva (volendo anche quella recente e dei social network)), non riporta dati scientifici, le annotazioni sono costellate di aggettivi e non numeri, valori. Non che anche ai giorni d’oggi in Italia vi sia un osservatorio degli eventi estremi, così come in Europa.
Ci sono associazioni, studiosi, privati cittadini che spendono proprie risorse e tempo per studiare questi fenomeni atmosferici, catalogarli, ma i dati raccolti rischiano di non essere aggregati e non essere uniformi. Tuttavia, senza il loro contributo non avremmo queste informazioni preziose.
Se è vero che avremo sempre più eventi meteo estremi nel futuro, l’Europa, come gli USA, dovrebbe dotarsi di un’autorità di censimento dei dati, ma anche in grado di avvertire la popolazione di eventuali rischi, in quanto le trombe d’aria sono abbastanza prevedibili, altrimenti come si spiegherebbe che i cacciatori di tornado in Italia, in Europa e negli USA riescono a individuare le aree dove essi poi si formano?
Va detto che non ogni previsione porta un tornado, siamo in ambito di una previsione meteo molto difficoltosa, inoltre in Italia sono comunque fenomeni non disastrosi come negli USA, quindi per ora lo studio potrebbe essere utile al fine di comprendere la pericolosità nel futuro, sempre che talune previsioni saranno confermate.
Con il contributo della redazione