E’ meteo killer quello che stiamo osservando queste settimane nel Mar Mediterraneo, dove si perde il numero delle vittime causate dalle condizioni atmosferiche avverse.
Direte che anche in passato le alluvioni causavano vittime. Ma rispetto al passato, ai giorni d’oggi le previsioni meteo avvertono del rischio di fenomeni atmosferici estremi con una buona precisione. Nel passato la scienza che studia il tempo atmosferico non era all’avanguardia come lo è attualmente.
In Francia del sud, nello spazio di 5 ore sono caduti tra 150 e 300 mm di pioggia nell’area di Carcassonne, secondo Météo France. In totale, “quasi 1000 persone sono state evacuate e circa 250 persone si trovano nei centri di accoglienza.
Nel semestre caldo 2018, che non sembra essere concluso, gli eventi meteo estremi caratterizzati da alluvioni lampo sono stati ben oltre quanto in media succede ogni anno.
Ben lo sappiamo: il Mar Mediterraneo in alcune aree non è nuovo a generare piogge d’intensità monsonica, ma quest’anno gli eventi atmosferici estremi appaiono accentuati, e sono soprattutto ricorrenti, e nonostante gli avvisi meteorologici si continua a morire.
L’alluvione che ha colpito nella giornata di lunedì 15 ottobre una parte della Francia meridionale ha causato 11 morti, mentre sono segnalati 3 dispersi.
Stiamo osservando che un’alluvione mediterranea può causare più morti rispetto a un forte uragano.
Qualche giorno fa, un potentissimo uragano ha interessato la Florida e le coste del Golfo del Messico, vari centri urbani sono stati talmente devastati dagli elementi atmosferici che visti dall’alto appaiono come bombardati. Edifici in cemento armato sono stati abbattuti a causa del vento che ha superato i 250 km orari. Enormi danni sono stati causati dalle mareggiate, ma anche dalle alluvioni.
E tenete conto che l’uragano che è giunto nel Golfo del Messico si è rinforzato proprio quando da categoria 4 era previsto calare a 3, ed invece è salito a categoria 5, quella devastante.
Ma ancora, nel fine settimana un’ampia area a nord di Lisbona, in Portogallo, è stata interessata da una tempesta tropicale con raffiche di vento fino a 176 km/h: qui è stata segnalata una vittima colpita dalla caduta di un albero.
È palese che le alluvioni lampo, quelle che vediamo nel Mediterraneo, sembrano essere un fenomeno atmosferico ben più che rischioso per le persone che le tempeste di vento. E sovente gli avvisi meteorologici anche se osservati alla lettera, non sono sufficienti a evitare vittime, ciò per numerose ragioni.
L’alluvione che si è abbattuta Sardegna la scorsa settimana ha causato 2 vittime (una accertata, di un’altra ancora non è stato trovato il corpo). Una di queste cercava di mettersi al riparo perché la sua casa era circondata dalle acque.
Direte, perché si è messa in viaggio? La risposta non la conosciamo, ma pensiamo che avrà avuto le sue ragioni, e che forse il servizio di allerta meteo necessita di maggiori risorse economiche per dare supporto alle popolazioni.
L’alluvione lampo è un pericolo per la vita non da poco in qualsiasi parte del Mondo ed è causa di vittime più di un’alluvione che giunge con un certo preavviso. Le alluvioni lampo sono improvvise.
Serve investire risorse economiche per avere modelli matematici più precisi, che consentano di ridurre ancora il rischio di avere altre vittime. E nel caso, non parliamo dell’Italia, dato che le alluvioni lampo hanno procurato numerose vittime soprattutto in Francia ed in Spagna, Paesi dove la sensibilità verso le previsioni meteo hanno un livello superiore rispetto all’Italia. Inoltre, in questi Paesi è attivo da anni quel servizio di previsioni meteo nazionale che sarà attivato anche in Italia, pare nel 2019: il progetto Meteo Italia.
La prevenzione perciò la si ottiene soprattutto con modelli matematici più sofisticati finalizzati allo studio del clima mediterraneo e sui cambiamenti. E sono quindi i Paesi mediterranei a dover investire risorse, tutti insieme, per avere previsioni meteo più precise.
Nel frattempo, suggeriamo di non deridere mai gli avvisi meteo della protezione civile nazionale e locale, ma soprattutto le decisioni dei sindaci dei comuni per la chiusura delle scuole. Queste sono tutte misure finalizzate a ridurre i rischi per le persone.
Ma forse occorrerebbe fare di più, e quando c’è allerta meteo particolarmente pesante, ogni attività dovrebbe essere bloccata. Ne vale la pena, c’è in gioco la vita delle persone.