La alluvione del 14-19 ottobre del 1951, presenta i suoi aspetti di eccezionalità prevalentemente per la estensione dei fenomeni violenti che hanno flagellato ininterrottamente, per 6 giorni quasi tutta l’isola. Le stime parlano 8000 kmq di territorio alluvionato, ben 1/3 della superficie della intera Sardegna. Il fenomeno si colloca dopo una serie di annate di scarse precipitazioni, che avevano ridotto al minimo le riserve idriche dell’isola e che provocarono, nella sola annata del 51, una riduzione del 35% la produzione ortofrutticola del Campidano. I bacini idrici, provati da siccità, smorzeranno l’ondata di piena di fiumi come il Flumendosa, la cui piena risulterà solo di poco inferiore a quella avutasi nel 1940.
Il fenomeno non presenta eccezionali valori di intensità oraria delle precipitazioni, ben più consistenti in occasione di altri nubifragi e isolatamente durante temporali estivi. Fu unica invece la durata dei fenomeni, che si perpetrarono con intensità eccezionale, nell’arco di tutte le 24 ore della giornata, per 3-4 giorni, portando accumuli giornalieri diffusamente superiori ai 400 mm, con picchi di oltre 500 mm. Quantitativi giornalieri superiori ai 300-500 mm, per le località centro orientali della Sardegna, presentano un tempo di ritorno molto inferiore rispetto alle altre località dell’isola, che tuttavia rimane compreso tra 5 e 10 anni, se ne deduce di conseguenza immediatamente la eccezionalità di 3 giorni con accumuli sopra i 400 mm, come accaduto in territorio di Villanova Strisaili.
Iniziamo ora una cronaca dell’evento, supportata dai preziosissimi dati dell’ente idrografico della Sardegna e da gli articoli provenienti dalla unione Sarda, del periodo 16-26 ottobre 1951.
(Le pluviometrie partono dalle ore 9 del mattino e comprendono un periodo esteso fino alle 9 del giorno seguente.)
Lunedì 14 ottobre 1951:
Da giorni soffia lo scirocco e dense nubi avvolgono le cime dei monti esposte a tale vento, ogni tanto cadono piccole gocce nebulizzate. Sono le prime ore del mattino quando cominciano le piogge, che vanno avanti senza sosta e con intensità crescente per tutta la giornata. Rovesci di intensità eccezionale si hanno nella Sardegna sud orientale, mentre nelle restanti località si hanno accumuli di modesta intensità.
Gli accumuli non sono diffusamente rilevanti per tutta la giornata del 14, ricordiamo:
131 mm miniera di Tuvuois in una valle a nord del Serpeddì
102 mm Burcei
89 mm Muravera
70 mm Montes (1060 m s.l.m.)
60 mm a Sa Pira (caserma nella pineta di Sinnai)
85 mm Galtellì
46 mm San Pantaleo
40 mm di Massonedili (tra Tertenia e Quirra)
Nono sono invece certi i 160 mm registrati a Tertenia, la cui stazione meteo sarà non più operativa dal 17 ottobre, fino alla fine del 1951.
Martedì 15 ottobre 1951:
A Cagliari si gioisce per la ripresa della regolare erogazione dell’acqua in città. Non ci si rende ancora conto dei danni che in quelle ore venivano a crearsi nella parte orientale dell’isola. Paradossalmente l’Unione Sarda comunica in giornata lo stanziamento da parte del governo di 150 milioni delle vecchie lire, per far fonte ai gravi danni alla agricoltura, avutisi a seguito della siccità dei precedenti mesi.
Nella costa orientale la pioggia continua con intensità sempre crescente. Alle ore 12 il Flumendosa è in piena controllata, ma i torrenti che scorrono lungo la 195 sono già esondati e hanno provocato seri danni alla strada, con la asportazione di 100 metri di fondo stradale. Il rio Uri Rompe gli argini. Viene segnalata la piena del Cedrino.
Tra gli accumuli maggiori della giornata si hanno:
539 mm rio de Pardia
470 mm Cantoniera Sicca d’Erba (lago Alto Flumendosa)
445 mm Cantoniera Massonedili
416 mm Genna Crexia
395 mm Arzana
350 mm Baunei
349 mm Flumendosa I salto
339 mm Centrale di Sa Teula
312 mm Cantoniera Rio Gironi (km 46-s.s. 195-poco prima di Quirra)
309 mm Talana
Gli accumuli orari più ingenti risultano quelli di Sicca d’Erba con 49 mm e Talana con 40 mm.
Mercoledì 16 ottobre 1951:
La orientale sarda risulta chiusa dal 20 esimo al 113 esimo km. Il paese di San Vito è parzialmente inondato dalle acque. A Cagliari dopo la felicità per la ripresa della regolare erogazione dell’acqua corrente, questa viene nuovamente razionata per problemi alla depurazione, legati alla piena dei fiumi.
Alle ore 8:30 del mattino, il lago dell’alto Flumendosa, che il giorno prima conteneva poco meno di ¼ della capacità massima, raggiunge il livello di massimo invaso e si comincia a scaricare l’acqua in eccesso a valle.
Le precipitazioni continuano a cadere senza sosta e tra i valori più ingenti si hanno:
544 mm Sicca d’Erba/ 1014 mm in 2 giorni
451 mm Flumendosa I salto/ 800 mm in 2 giorni
430 mm Bau Mela (lago alto Flumendosa)/ 681 mm in 2 giorni
407 mm Cantoniera Pira de Onni/ 576 mm in 2 giorni
417 mm Genna Crexia/ 833 mm in 2 giorni
400 mm Arzana / 795 mm in 2 giorni
390 mm Cantoniera Giustizieri (nei pressi di Urzulei)/ 591 mm in 2 giorni
386 mm Cantoniera Genna Scalas/ 624 mm in 2 giorni
385 mm Villagrande/ 580 mm in 2 giorni/ 580 mm in 2 giorni
353 mm Armungia/ 428 mm in 2 giorni
348 mm cantoniera Massonedili/ 793 mm in 2 giorni
329 mm Bau de Muggeris (lago Alto Flumendosa)/ 583 mm in 2 giorni
326 mm Bau Mandara/ 607 mm in 2 giorni
308 mm Rio de Pardia/ 567 mm in 2 giorni
Giovedì 17 ottobre 1951:
L’unione Sarda parla di 5 morti in Ogliastra, ma le fonti sono incerte. A Cagliari non si hanno notizie dalle zone alluvionate, i collegamenti telegrafici e telefonici sono saltati, le strade sono interrotte.
Nell’Unione Sarda del giorno seguente si leggerà questa frase: La voce flebile di una radio della polizia parla di centinaia di case travolte nei paesi del basso Flumendosa. La preoccupazione a Cagliari per le zone isolate è tantissima e il prefetto decide di mandare un velivolo in ricognizione nei paesi più colpiti, approfittando delle condizioni meteo che, su Cagliari, parevano migliorate. Un primo tentativo viene fatto alle ore 10, ma per la fitta pioggia e le nuvole basse l’aereo è costretto a tornare a Cagliari, sorvolando i bacini da cui attinge l’acqua la città, questi vengono segnalati in piena eccezionale. Un secondo tentativo viene fatto a qualche ora di distanza. La rotta prevede il passaggio per Capo Carbonara e la Risalita della costa nella direzione di Villaputzu. I due piloti sull’aereo raccontano di grandi onde da risacca e di un mare marrone a causa dei fanghi portati dai fiumi. Nonostante le nubi che in alcuni punti partono dai 100 m s.l.m., i due piloti scorgono il ponte che attraversa il Flumendosa e che collega Villaputzu a San Vito, questo si presenta intatto nonostante sia stato scavalcato dalle acque per un altezza pari a 15 cm (secondo i rilievi dell’ente idrografico sardo). Nonostante il ponte non sia crollato, la strada è impraticabile, per la mancanza di 150 metri di manto stradale verso Muravera e di 70 metri circa nel lato di Villaputzu
La giornata del 17, vide una attenuazione generalizzata delle piogge nell’interland di Cagliari dove gli accumuli giornalieri superarono solo localmente i 20 mm, tuttavia nella parte centro orientale dell’isola, la pioggia continuava con la stessa intensità dei giorni precedenti e in alcuni casi il 17 risultò il giorno più piovoso dell’intero mese. Nel ovest della Sardegna molte stazioni registrarono appena qualche mm. Queste le località con gli accumuli giornalieri più ingenti:
417 mm Sicca d’Erba / 1431 mm in 3 giorni
408 mm cantoniera Pira de Onni / 984 mm in 3 giorni
384 mm cantoniera Giustizieri/ 975 mm in 3 giorni
377 mm Genna Scalas / 1001 mm in 3 giorni
371 mm Jerzu / 783 mm in 3 giorni
365 mm Arzana / 1160 mm in 3 giorni
362 mm Flumendosa I salto / 1162 mm in 3 giorni
352 mm Villagrande / 932 mm in 3 giorni
340 mm Talana / 697 mm in 3 giorni
326 mm Bau Mela / 1007 mm in 3 giorni
326 mm Bau Mandara / 933 mm in 3 giorni
314 mm Bau de’Muggeris / 897 mm in 3 giorni
300 mm Dorgali / 865 mm in 3 giorni
297 mm cantoniera Correboi / 751 mm in 3 giorni
282 mm Lula / 629 mm in 3 giorni
238 mm Centrale Sa Teula / 917 mm in 3 giorni
Venerdì 18 ottobre 1951:
E’ una giornata di transizione, la pioggia prende a cadere su quasi tutta l’isola con una intensità definibile eccezionale, alla luce di un semplice confronto con le medie mensili di ottobre. In questa giornata la piovosità si mostra uniforme su tutta l’isola, pur avendo ancora accumuli alluvionali nelle zone esposte della Sardegna centro orientale.
Per alcune località del nord Sardegna sarà questa la giornata che farà registrare i maggiori accumuli di questa lunga fase di maltempo. Pur non avendo avuto accumuli giornalieri paragonabili a quelli delle località della Sardegna centro orientale, si hanno i primi danni anche nel nord Sardegna, questi si sommano al durissimo bilancio che si cerca di stilare sulle zone alluvionate nelle giornate precedenti.
L’Unione Sarda riferisce di frane, allagamenti e ponti crollati in Gallura. La linea dei treni tra Oschiri e Chilivani risulta interrotta. Nel tratto ferroviario tra Tempio e Palau è stato asportato dalle acque un vasto tratto di ferrovia. Interrotta pure la linea ferroviaria Ussassai-Arbatax, per il crollo di una galleria. Si ha poi il primo bilancio dei paesi rimasti isolati: Oliena-Arzana-Baunei-Gairo-Jerzu-Loceri-Tortolì-Talana-Nuoro. Inoltre la strada Quartu-Villasimius risulta interrotta alla altezza di Geremeas.
In questi giorni i rifornimenti per le località isolate vengono mandati tramite aerei, che paracadutano casse di viveri verso i paesi isolati.
Non è facile fare una ricostruzione della distribuzione oraria delle precipitazioni nell’arco della giornata. Tuttavia considerando che l’archiviazione dei dati del giorno 18, dell’ente idrografico, partono dalle ore 9 del mattino, intuiamo che le precipitazioni intense si sono avute prevalentemente nella mattinata e nel pomeriggio, dato l’imminente miglioramento che era alle porte e che condizionerà il giorno 19.
Questi i dati giornalieri più significativi del giorno 18:
370 mm cantoniera Pira de Onni (1354 mm in 4 giorni)
350 mm Oliena (1002 mm in 4 giorni)
257 mm Jerzu (1040 mm in 4 giorni)
226 cantoniera Zuirghe (nel bacino del Coghinas)-(632 mm in 4 giorni)
223 mm cantoniera Genna Scalas (1224 mm in 4 giorni)
206 mm Benetutti (296 mm in 4 giorni)
205 mm cantoniera Taroni (sotto monte Sarru) (488 mm in 4 giorni)
180 mm Monti (408 mm in 4 giorni)
180 mm Nuoro (556 mm in 4 giorni)
176 mm Padulo (410 mm in 4 giorni)
174 mm Cantoniera Giustizieri (1149 mm in 4 giorni)
170 mm Talana (1013 mm in 4 giorni)
162 mm Bau Mela (1169 mm in 4 giorni)
160 mm Flumendosa I salto (1322 mm in 4 giorni)
151 mm Noce Secca (826 mm in 4 giorni)
150 mm Dorgali (1015 mm in 4 giorni)
150 mm Mazzinaiu (362 mm in 4 giorni)
146 mm Bau Mandara (1079 mm in 4 giorni)