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Tiangong-1, caduta nel PACIFICO. Allerta finita

di Mauro Meloni
02 Apr 2018 - 21:01
in Senza categoria
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tiangong-1,-caduta-nel-pacifico.-allerta-finita
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Simulazione di caduta della Tiangong-1

Mattina di Pasquetta. C’è stata una concitazione che era palpabile, anche se le autorità non hanno voluto allarmare la popolazione, certi termini utilizzati dagli esperti, anche in TV, erano tutt’altro che rassicuranti.

Ma la nostra Protezione Civile, e gli esperti, si sono mostrati attenti e sopratutto hanno ceduto informazioni con trasparenza nei confronti dei cittadini, evidenziando valori numerici di probabilità, e mantenendo aggiornato il sito web istituzionale.

In Italia, dove l’abitudine è criticare tutto e tutti, ciò va riconosciuto, anche se quella che descriviamo deve essere un’attività normale.

Comunque la Tiangong-1, la stazione spaziale cinese è caduta in Oceano Pacifico, e la vicenda si è conclusa senza danni per i cittadini.

RIFLESSIONE
L’uomo continua ad essere uno scellerato gestore del Pianeta. La spazzatura spaziale prima o poi ci cadrà addosso, e non ci sono progetti per il suo recupero senza che nuovi allarmi prospettino danni ai beni e alle persone.

PRIMA DEL RIENTRO SULLA TERRA
Rientro sulla Terra della stazione spaziale cinese Tiangong 1
La stazione spaziale Tiangong 1 è il primo modulo sperimentale cinese ed è stata lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi, fino a raggiungere, con un’inclinazione orbitale di 42.78 gradi sull’equatore, un’altezza di apogeo (il punto più distante dalla Terra) di 344 km e una di perigeo (il punto più vicino alla Terra) di 197 km.

Da marzo 2016 Tiangong 1 ha iniziato una lenta e progressiva discesa sulla Terra. La stima dell’Agenzia spaziale italiana di rientro in atmosfera, soggetta a variazioni in funzione dell’evoluzione del flusso solare e tempeste geomagnetiche, prevede come data nominale il 2 aprile 2018 alle ore 00:44 UTC (02: 44 ora italiana del 2 aprile 2018) con incertezza e intervalli di confidenza (cioé intervalli di probabilità) pari a:

± 1.3 ore con intervallo di confidenza 80%;
± 2,6 ore con intervallo di confidenza 95%

pubblicato il 22 marzo 2018
aggiornamento alle ore 23.50 del 1 aprile 2018

COME ERA LA SITUAZIONE DELLE ORE 21 del 1° APRILE
E’ stato posticipato il rientro della stazione spaziale cinese Tiangong-1, il cui imminente ingresso in atmosfera dovrebbe avvenire nella notte fra Pasqua e Pasquetta. Secondo le ultime stime, il rientro avverrà alle 2.39 del mattino del 2 aprile, ma con incertezza d’orario e solo 40 minuti prima si avrà la certezza.

La possibilità che uno o più frammenti della stazione possano cadere sul territorio italiano, fa sapere la Protezione Civile, si è ridotta allo 0,1%. Le regioni interessate, al momento, sono Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna e l’isola di Lampedusa nella regione Sicilia.

Da marzo del 2016 l’agenzia spaziale cinese ne ha perso il controllo ed è quindi in caduta libera. Quando arriverà a 80 chilometri dal suolo, inizierà a frammentarsi. Si disintegrerà, a causa del calore, e i pezzi cadranno su un’area lunga duemila chilometri e larga 70.

GLI AGGIORNAMENTI PRECEDENTI DEL 31 MARZO
Alcuni frammenti, almeno il 20%, potrebbe però raggiungere il suolo terrestre, o più facilmente gli oceani. Non è ancora stata esclusa l’Italia dalle possibili aree d’impatto, anche questo rischio che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) corrisponde a una probabilità stimabile intorno allo 0,2%.

La stima dell’Agenzia spaziale italiana di rientro in atmosfera, soggetta a variazioni in funzione dell’evoluzione del flusso solare, prevede come data nominale il 1° aprile 2018 alle ore 19:03 UTC (21:03 CET) con intervalli di probabilità pari a: ± 6,00 ore con intervallo di confidenza 80%.

Comunicati Stampa a cura della Protezione Civile italiana, precedente comunicato del 1° Aprile
Rientro stazione spaziale cinese: una sola traiettoria sull’Italia
Emesso il 1° aprile 2018
Sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (ASI) durante il tavolo tecnico riunito in seduta permanente presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, la previsione di rientro in atmosfera ad 80 km della stazione spaziale cinese Tiangong-1 è stimata per il 2 aprile alle ore 00:44 UTC (ora italiana 02.44 del 2 aprile), con una finestra di incertezza tra un’ora e mezza e le due ore e mezza.

All’interno di questo arco temporale, le finestre di interesse per l’Italia, si riducono ulteriormente dalle iniziali quattro ad una, restando quindi confermato esclusivamente il potenziale coinvolgimento della parte orientale dell’isola di Lampedusa, nella regione Sicilia.

Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale stessa rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in base agli aggiornamenti forniti dal tavolo tecnico, che resta riunito in seduta permanente, ha deciso di disdire la convocazione del Comitato Operativo della Protezione civile.

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