Sono stupito nel palpare la meraviglia di alcuni per il giungere del freddo invernale alla fine di dicembre. Quasi che per loro l’Italia fosse in Africa.
Per prevedere che farà freddo d’inverno non servono modelli matematici, è noto a tutti, fa parte del naturale susseguirsi delle cose, come il sorgere del sole dopo il buio della notte, è scontato.
Per affermare che d’inverno farà freddo non serve un minimo di conoscenza di meteorologia, anche se l’uomo ha perso un po’ la bussola climatica, già flora e fauna sono pronti da tempo al freddo dell’inverno, così pure i negozi di abbigliamento, da mesi, espongono in vetrina capi non più a tema con il sole ed il caldo.
In questi anni si assiste alla crescita esponenziale dell’informazione sul web, così come quella che viene fatta dagli altri mass media.
La scienza, specie meteo e clima, non di rado, ci vengono raccontati dal giornalista che al liceo odiava geografia, che nell’ora di fisica sognava il sabato sera con gli amici.
Ogni tanto, ma neppure raramente mi imbatto in commenti, articoli, impressioni di qualche professionista ed alle volte resto sgomento per le profezie di meteoclimatologia che avvisano di future stagioni catastrofiche, oppure di freddo sempre imminente… insomma prima o poi il freddo arriverà, così come le catastrofi.
Il piccolo uomo, scienziato attento e scrupoloso, che studia il futuro del tempo e del clima, viene rimpiazzato da tal predicatore del tempo e clima futuro, che manipola l’informazione con accuratezza, per emergere.
Eppure, lo scoop nelle previsioni meteo e del clima non esiste, utilizziamo le stesse fonti, gli stessi dati di partenza ed il predicatore di turno portato a compimento il suo obiettivo si inabissa come il Titanic nel buio.
Non ci sono GFS italiane, francesi, tedesche o giapponesi, sono sempre GFS e sono americane, potrete trovarle di diversa cartografia, differenti colori, ma presentano le stesse previsioni. Non ci sono GFS riservate, dato che sono un prodotto pubblico del NCEP. Ci sono diverse risoluzioni del modello, sino a 0,5 Gradi ovvero circa 50km, ma le più diffuse sono a 1 Grado, circa 100km.
Poi c’è il colosso dell’ECMWF o CEPMMT o EZMW, il modello matematico realizzato dagli europei a Reading. ECMWF è European Centre for Medium-Range Weather Forecast che sia presentato da questo o quel sito web, che il freddo venga presentato in violetto o azzurro, che l’anticiclone in rosso o arancione.
Gran parte dei modelli locali (LAM – Limited Area Model) vengono inizializzati con dati GFS o ECMWF.
Di ciascuno modello matematico esistono le ENSEMBLE. Silvio Davolio ci spiegava:
la previsione di ENSEMBLE è in grado di generare possibili scenari meteorologici futuri, ai quali viene associata una probabilità di verificarsi. In pratica si ottiene una previsione probabilistica. Questo metodo però si basa sull’assunzione che il modello numerico meteorologico sia perfetto e rappresenti l’esatta evoluzione del sistema atmosfera. Ciò che cambia sono solo le condizioni iniziali, dalle quali si ottengono diverse previsioni tutte plausibili.
Troverete, specie su base GFS le ENSEMBLE di verifica, o quelle con differenti tipi di perturbazione; Silvio Davolio ci spiega:
recentemente, per tenere in qualche modo conto dell’errore del modello, si è iniziato ad introdurre nell’ENSEMBLE anche una variabilità legata alla fisica del modello. In pratica si sono inserite una sorta di perturbazioni casuali negli schemi fisici del modello in modo da simulare l’effetto dell’errore del modello stesso.
Il metodo, detto anche “Multimodel Superensemble” è stato sviluppato alla fine degli anni ’90 presso la Florida State University, dal Prof. T.N.Krishnamurti. Si basa su un periodo di “training” dei modelli, cioè su un periodo di prova, atto a determinare il peso del modello stesso nella previsione finale (attraverso un procedimento statistico). Successivamente si produce la previsione di multimodel ensemble attraverso una media pesata dei modelli utilizzati. Ovviamente il peso di ogni modello è quello determinato nel periodo di training. Sono stati utilizzati il modello ECMWF, AVN, MRF, NOGAPS, UKMO e JMA.
In conclusione, il freddo dell’inverno è alle porte, lo stupore è quello vissuto in Russia che da 20 giorni misura temperature altissime così come la Scandinava.