Venti con intensità di uragano hanno investito parte dell’Islanda giovedì 16 novembre. Al largo della costa sudoccidentale, venti sostenuti a oltre 70 miglia orarie sono stati registrati alla stazione di Vestmannaeyiar, sull’isola vulcanica di Heimaey, per oltre 12 ore. Venerdì mattina, poi, c’è stato un picco a oltre 95 miglia orarie, ovvero più di 150 km/h. Questi venti molto forti si sono accompagnati a temperature tra -4° e -7°C.
Come già accennato, anche il freddo, oltre al vento, è stato protagonista del tempo in questi ultimi giorni in Islanda. A Reykjavik venerdì 17 novembre gli estremi termici (aggiornati alle 20) sono stati -8,0°/-5,0°C, ad Akureyri -9,5°/-5,5°C. Giovedì -7,7°/-4,3°C a Reykjavik, -9,0°/-5,0°C ad Akureyri. Le due città hanno, in novembre, -1,3°/3,4°C (Reykjavik) e -3,0°/2,6°C (Akureyri) di media delle minime e delle massime.
Abbiamo già scritto sul Meteogiornale del caldo di giovedì 16 novembre in Germania. Ma il caldo è stato notevole anche in Polonia, con, tra le altre, queste massime: Wroclaw 18,2°C, Zielona Gora 18,2°C, Katowice 17,0°C, Poznan 16,7°C. Si tratta di valori di circa 10°C superiori a quelli medi del mese di novembre.
Un fronte freddo ha posto fine all’ondata di caldo nell’Argentina settentrionale tra giovedì sera e la notte successiva, apportando localmente piogge intense. A Reconquista, per esempio, temporali hanno portato 117 mm in 12 ore, tra giovedì sera e venerdì mattina. Questo accumulo è il 90% circa di quello medio di settembre.
Continua il lungo periodo gelido a Dawson, nello Yukon (Canada nordoccidentale). Venerdì mattina la temperatura è scesa fino a -36°C, oltre 14°C meno della media delle minime del periodo.
Gravi danni e 8 morti per un tornado di categoria F3 che ha colpito Riegelwood, in North Carolina, giovedì 16 novembre. Molte le abitazioni distrutte, un centinaio i senzatetto.