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METEO Italia estremo, svariati TORNADO: il clima si è rotto

di Federico De Michelis
25 Nov 2018 - 19:10
in Senza categoria
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Immagini rappresentative.

Il meteo si è rotto, il clima è impazzito. Non prendiamoci in giro, non giochiamo più con i forse dei cambiamenti climatici, e i complotti, stavolta qualcosa di molto serio è iniziato, forse amplificato dalle fluttuazioni del clima, ma è caos meteo in tutto il Pianeta.

Oggi pomeriggio probabilmente sono 3 i tornado che si sono sviluppati al Sud Italia, uno in Calabria e 2 in Puglia. Sono le medesime aree dove appena qualche giorno fa si erano avuti fenomeni analoghi.

Ma tornado e trombe d’aria sono di casa nel Mediterraneo, pare che da inizio anno ne solo in Italia, tra ne sono state avvistati 550.

Innanzitutto, la tromba d’aria ed il tornado sono un termine equivalente che non distingue l’intensità. La tromba d’aria è quel vortice a forma di imbuto che imperversa nelle terre emerse, la tromba marina ha la medesima forma, ma si sviluppa e sopravvive in mare, e quando raggiunge la costa si attenua seppur causando anche danni come avvenuto di recente.

Per fortuna sono molte più le trombe marine rispetto a quelle d’aria quelle avvistate. Queste ultime vedono un’escalation in quest’ultima settimana al Sud Italia, dove maggiore è il contrasto termico, e l’attuale area a maggior rischio è quella che si affaccia nel Mar Ionio.

Ma dicevamo il meteo si è rotto ovunque nel Mondo perché succedono eventi di straordinaria rilevanza, mai visti, oppure insoliti. Dal caldo estremo, citiamo i 18°C misurati qualche giorno fa nell’Islanda settentrionale, in una località bagnate dalle gelide acque che provengono dalla Groenlandia, al freddo estremo come il Canada e USA orientali, oppure le alluvioni nel deserto come mai viste prima, con immagini di cammelli e dromedari costretti a nuotare per non morire annegati.

Il meteo si è rotto, si è rotto un equilibrio, o molto più probabilmente viviamo una fase temporanea di eventi meteo eccezionali, ove con scarso preavviso in ambito previsionale ci potremmo trovare dalla mitezza estrema al gelo siberiano.
E si, la Siberia, da queste parti si sta sviluppando un’area gelida con temperature sotto la media, ampia quasi tutta l’Asia centro settentrionale. A causarla è la corrente a getto polare che trasporta aria fredda dal Polo Nord che in Siberia si raffredda ulteriormente.

Ma che in Siberia settentrionale ha accresciuto l’intensità delle tempeste, così che in alcune città si aspetta una schiarita per espatriare verso climi meno ostili. E’ il caso di Norlilsk, preso d’assalto da alcuni cittadini e persone d’affari per andare via dal clima previsto pessimo per tutto l’inverno, con nevicate eccezionali.

La città di Norlilsk è stata interessata da tempeste di neve di inaudita violenza, cosa non rara per la zona, ma che secondo le previsioni, potrebbero essere ancor ben peggiori e durare settimane.

Ma ora quello che è sotto attenzione per noi è quella parte d’Italia dove i contrasti termici stanno generando fenomeni atmosferici violenti. Ora, ben 3 tornado in un pomeriggio di novembre al Sud Italia non si sono mai registrati dalle moderne cronache meteo.

E le previsioni non sono rassicuranti. Una nuova area ciclonica sta per giungere dalla Francia e potrebbe generare ulteriore maltempo che localmente sarà molto intenso.

Ma non si deve neppure fare un eccesso di allarmismo. Le trombe d’aria che si sono verificate indicano una novità, le alluvioni pure, ed ogni altro eventi meteo che abbiamo citato. Ma non ci sono catastrofi climatiche all’orizzonte in rotta verso l’Italia.

Italia, Paese fragile in ogni senso. Or ora sono le piogge a dare problemi, si veda cosa è avvenuto oggi in Lazio, ma saremmo in crisi anche con eventuali ondate di gelo.

Se un’ondata di freddo similare a quella del gennaio 1985 si abbattesse ai giorni d’oggi in Italia, avremmo forse problemi di maggiore rilevanza rispetto al passato.

In Italia, innanzitutto, si deve iniziare ad aver rispetto del valore delle previsioni meteo, delle allerte meteo diffuse dagli Enti Preposti. Tutto ciò fa prevenzione, ed è indispensabile per ridurre al minimo i rischi.

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