Scenari meteo invernali, scenari meteo fortemente invernali.
E’ quel che emerge dai modelli matematici di previsione che guarda caso, dopo averlo scritto giorni or sono, stanno percependo il terremoto atmosferico. Sì, è un vero e proprio terremoto, non abbiamo altri termini. Chi ha seguito la “querelle” legata al Vortice Polare sa già che l’enorme trottolone gelido – responsabile tra l’altro del “non inverno” di gennaio – si è rotto.
Le ripetute iniezioni di calore, prodotte soprattutto dalla possente struttura anticiclonica delle Aleutine (nel lato del Pacifico, quasi a ridosso delle coste ovest americane), hanno destrutturato il Vortice ed ora tutto il gelo in esso contenuto avrà modo di spostarsi alle medie latitudini. Ovviamente le dinamiche sono ben più complesse di come ve le stiamo descrivendo, ma vogliamo evitarvi troppi tecnicismi andando subito al sodo.
Qualche giorno fa scrivemmo anche che tali dinamiche sono fulminee, che nel passato non c’erano tutti gli strumenti tecnologici attuali che consentissero un monitoraggio dell’evoluzione sin dagli albori. Tenendo conto di tutto ciò, ovvero della rapida improvvisa propagazione degli effetti del riscaldamento stratosferico, c’era da aspettarselo.
Ora prepariamoci ad osservare, giorno dopo giorno, proiezioni modellistiche strabilianti. Non vi stiamo dicendo che l’Italia rientrerà sicuramente all’interno di queste dinamiche, vi stiamo dicendo che si stanno gettando le basi per un’ultima decade di febbraio “d’altri tempi” in ampie aree d’Europa. Il Mediterraneo potrebbe rappresentare uno degli obbiettivi e non scordiamoci marzo, perché certi movimenti rischiano di condizionare pesantemente anche la prima parte della stagione primaverile.