Il caldo colpisce ancora una volta questa estate la Francia e l’Europa Occidentale. MeteoFrance ha posto al livello 3 (il livello massimo è il 4) di allerta per il caldo le città di Parigi, Lione, Nizza, Aix-en-Provence e i dipartimenti di Indre, Loir e Cher. La temperatura quest’oggi a Parigi ha raggiunto i +37°C, così come a Troyes ed Auxerr, mentre +36°C sono stati raggiunti a Lille, Beauvais, St-Quentin, Metz, Mulhouse, e +35°C a Orleans, Nancy, Strasburgo, Reims e Caen.
La calura assedia da tempo la Francia, specialmente le zone nel sud della nazione, ma questa nuova ondata di caldo ha colpito in maniera più pesante il nord-est, oltre alla regione parigina anche la Normandia, la Picardie, la Champagne, il Nord-Pas de Calais, la Lorena e l’Alsazia, zone che, eccetto le ultime due, abitualmente godono di un clima estivo relativamente fresco.
Quest’anno il fresco è stato relegato a pochissimi episodi. A Parigi, con una media ad oggi di +23.5°C, il mese risulta solo appena meno caldo del terribile agosto 2003, che segnò una media di +24.1°C. Ma non è solo luglio ad essere caldo. Già dalla metà di giugno le condizioni sono di calura forte e continua. Le temperature medie nelle città del sud come Tolosa, Carcassonne, Montpellier, Nimes, Marsiglia sono da 3 a 4.5°C più alte rispetto alla media di riferimento trentennale.
A livello di estremi di caldo l’agosto 2003 appare ancora lontano. In quell’anno molte città francesi del centro-sud sperimentarono punte superiori ai 40 gradi, tra cui i grandi centri urbani di Tolosa e Bordeaux. Quest’anno i valori estremi sono al momento mediamente più bassi di 3/4 gradi, ma nessuno può sapere se l’estate ha già dato il “meglio” di sé o se lo darà il prossimo mese. L’esperienza ci insegna che negli ultimi anni gli anticicloni e le relative ondate di caldo ad essi connesse, sono duri da sconfiggere.
Possiamo così solo rimarcare come da alcuni anni le ondate di caldo in Francia, ma in tutta l’Europa centro-occidentale, siano maggiori in intensità e durata rispetto ai periodi trentennali classici di riferimento. La causa è dovuta ad una maggiore invadenza dell’anticiclone africano, una vera bolla di aria calda che ha nella direttrice Marocco-Spagna-Francia la sua “autostrada” preferita, unita ad un’espansione più settentrionale dell’anticiclone atlantico (o delle Azzorre) e alla conseguente latitanza del flusso occidentale perturbato alle medie latitudini europee, costretto a scorrere molto più a nord.
Di questo cambio di circolazione la Francia è tra i paesi che sta pagando il prezzo più caro, ma non certo l’unico. Anche l’Italia, ed in particolare il suo settore nord-occidentale, soffre il caldo e la siccità in maniera più frequente rispetto al recente passato.
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