Eccoci a prospettare la tendenza di Luglio, mese che è per tradizione sull’Italia, quello più caldo, e lo facciamo in base a quanto indicato dal Centro Meteo americano.
Rammentiamo che le previsioni a così lungo termine sono soggette ad ampie variazioni. L’evoluzione descritta potrebbe essere ribaltata dalle prossime emissioni del modello matematico, e lo sottolineiamo come sempre. La tendenza che descriviamo è stata sviluppata analizzando il modello matematico del Centro Meteo americano NCEP – Climate Forecast System.
Da Agosto 2017 osserviamo l’alternarsi un mese caldo e secco ad uno freddo o con temperature nella media, e con un surplus di precipitazioni. Una situazione che si è ripetuta quasi con regolarità, ma che non ha una spiegazione scientifica.
Questa analisi fa seguito a quelle per Giugno di cui abbiamo dedicato un ampio approfondimento, “GIUGNO dal Centro Meteo americano: CALDO severo, a tratti TEMPORALI“.
L’aspetto saliente del mese di Luglio, sempre in ambito previsionale, potrebbe essere quello di avere precipitazioni sopra la media, derivanti soprattutto da temporali.
Orbene, l’Italia appare dalle mappe che rappresentano le anomalie, in una fascia con precipitazioni sopra la media, perché la pioggia anche se estiva, non è una disgrazia, sempre se non sproporzionata.
Inoltre, si avrebbero temperature elevate, e non eccessive per lunghi periodi, anche se su buona parte della Penisola persisterebbe un’anomalia positiva.
Nel Nord Ovest italiano, ed è cosa abbastanza rara nelle ultime estati, si avrebbero temperature più basse rispetto alla norma. Questa parte d’Italia è tra le più soggette ai cambiamenti del clima, e da sempre ha avuto le maggiori anomalie termiche d’Italia.
Secondo i dati meteo, l’Italia si troverebbe ai margini delle maggiori aree di Alta Pressione, e quindi potrebbe divenire ideale terreno di masse d’aria instabile, e di conseguenza si svilupperebbero temporali con una frequenza e diffusione ampiamente superiore alla media del periodo.
Luglio è il mese più asciutto nella Penisola e le Isole Maggiori; in Valle Padana piove poco anche nell’area a sud del fiume Po, c’è un picco di minimo di piovosità anche nell’Appennino settentrionale, mentre le piogge sono molto copiose, perlopiù temporalesche, nella regione alpina e prealpina, dove avviene il picco massimo annuale.
Le previsioni del modello matematico NCEP – Climate Forecast System prospettano per Luglio, alte pressioni possibili dalle Isole Britanniche verso la Russia, mentre nel Mar Mediterraneo centrale si potrebbero avere condizioni ideali per la genesi di aree debolmente cicloniche, foriere di temporali.
La cartina indica anomalie della pressione atmosferica a 500 hPa.
La mappa per Luglio delle anomalie termiche prospettata da NCEP – Climate Forecast System, indica che buona parte d’Italia avrà temperature di poco sopra la media stagionale. Nel Nord Ovest italiano valori termici sotto la norma.
La cartina indica anomalie della temperatura a 2 metri. Per intenderci, dove farà più caldo o meno caldo rispetto alla media. In bianco le aree con valori nella media.
Sempre il centro meteo NCEP – Climate Forecast System propone altre anomalie per Luglio. In questa cartina sono presentate le aree dove pioverebbe più della media in verde, in azzurro molto più della norma, in marroncino meno della media.
Dopo una previsione per il mese di Giugno prospettata con anomalie di caldo e siccità, a Luglio potrebbero ricomparire le piogge.
Un mese di Luglio con forti contrasti termici, comunque, ci pone davanti la possibilità di avere fenomeni atmosferici molto intensi. Innanzitutto, la previsione di temperature sopra la media ci pone, per buona parte d’Italia, al rischio, seppur per brevi periodi, di ondate di calore.
Le ondate di calore non dovrebbero essere da record come avvenne nell’Estate 2017, ma più brevi, in quanto l’anomalia della temperatura dovrebbe essere più massiccia nel resto d’Europa. Un altro elemento, a favore di ondate di calore non da record è la previsione, per quel che possa valere, di temperatura sotto la media al Nord Ovest italiano, che come scrivevamo, sarebbe una situazione davvero insolita nel trend di questi anni.
Dai contrasti termici si possono innescare fenomeni atmosferici davvero violenti come temporali che divengono tempeste di fulmini o elettriche, dove il cielo viene illuminato da una quantità impressionante di fulmini e lampi. Temporali di questa intensità li osserviamo nel Nord Italia* praticamente ogni Estate.
Un altro fenomeno associato a questi temporali è la potenziale genesi di trombe d’aria, ovvero di vortici che possono raggiungere anche suolo, come illustrato nella foto. Molto spesso, in Italia, i mass media indicano come tromba d’aria la raffica del temporale, ma quell’evento è chiamato downburst o semplicemente possiamo distinguerlo in raffica del temporale.
La tromba d’aria ha la forma a cono o imbuto.
Un fenomeno atmosferico frequente ben più di quanto si conosce, oggi molto diffuso nelle immagini e video nei social network, è la grandine. La grandine non è una meteora rappresentativa dell’Inverno come si è generalmente portati a definire, ma in ampie aree d’Italia e d’Europa cade d’Estate, in genere nei temporali più intensi.
La grandine può assumere anche dimensioni ragguardevoli, con svariati centimetri di diametro. In Italia ogni anno osserviamo grandinate con chicchi anche da 10 cm di diametro. Simili eventi raggiungono dimensioni tali quasi esclusivamente nel Nord Italia, nelle aree pedemontane.
Regioni ad alto rischio grandine sono il Piemonte, la Lombardia, il Veneto ed il Friuli. La grandine grossa raggiunge, ma più raramente con dimensioni eccezionali, anche altre regioni del Nord, quasi mai la Valle d’Aosta, succede nel Centro Italia ed il Sud. Ci sono molte più segnalazioni nelle regioni adriatiche rispetto a quelle tirreniche. In Sicilia orientale più che in Sardegna.