Siam giunti all’alba del nuovo weekend, quello che in tanti rammenteranno come il fine settimana dell’occasione perduta. Già, appena domenica scorsa i modelli lasciavano presagire un deciso cambia di marcia stagionale, a favore d’un autunno mai nato. La natura, tuttavia, sceglie sempre le strade che consentono un minor dispendio energetico alla ricerca dell’equilibrio termico tra Polo ed Equatore.
In tanti storceranno il naso nel sentir parlare di persistenza, un po’ anche il sottoscritto. Peraltro è innegabile la costanza con la quale si presentano determinate configurazioni bariche. Tanto che l’assunto poc’anzi proposto pare perdere ogni qualsivoglia base scientifica. Ma purtroppo, o per fortuna, è cosi. Ci troviamo nel bel mezzo della strada prediletta dell’invadente figura stabilizzante subtropicale, quasi che l’Italia fosse parte integrante del territorio africano. Ma il freddo, quello vero, s’affaccia deciso sull’Europa Settentrionale ed orientale, quale elemento capace, probabilmente, del cambio di stagione tanto atteso.
Stilata la premessa, lasciato alle spalle il pregresso peggioramento, ecco riaffacciarsi l’ennesimo promontorio anticiclonico. Scenario barico assai semplice quanto disarmante: ampia depressione in Oceano, profonda ondulazione delle correnti d’alta quota, onda ciclonica in direzione del Portogallo, coste marocchine e Penisola Iberica. Risultato? Alta pressione che dall’entroterra Nord africano spinge verso il Mediterraneo, alla conquista dell’Europa Centrale.
Certo, il tempo delle ultime 48 ore ha rappresentato a tutti gli effetti una fase canonicamente autunnale e se non avessimo l’aiuto della tecnologia previsionale, niente avrebbe fatto presagire il rapido miglioramento. Appena ieri registravamo nubi sparse su molte delle nostre regioni Centro Meridionali, con annesse deboli precipitazioni.
Il freddo giunto al seguito delle fresche correnti Nord occidentali, figlie del minimo di pressione in movimento verso i Balcani, determinavano un generale abbassamento delle temperature con quota neve, in Appennino, in progressivo calo. Poi, dal pomeriggio, graduale attenuazione dei venti e rapida attenuazione della copertura nuvolosa. Quella uniforme, in grado di apportare precipitazioni diffuse.
Oggi, venerdì, avremo un ulteriore miglioramento che andrà ad interessare tutto il comparto Centro Meridionale dello Stivale. Il promontorio stabilizzante attuerà i primi passi verso Nordest, tuttavia lascerà scoperto, parzialmente, il fianco occidentale del Nord, laddove, tra l’altro visibili dall’immagine satellitare, giungono nubi quale avanguardia dell’intenso peggioramento tra Portogallo e Spagna Occidentale.
Nubi che, con il passare delle ore, si faranno via via decise ed al seguito vi saranno precipitazioni a carattere sparso. Interessate principalmente la Liguria, in primis il Levante, il Piemonte orientale, la Lombardia occidentale, soprattutto la zona alpina e prealpina. Locali fenomeni potranno interessare anche la Valle d’Aosta e l’Alto Adige, specie sui rilievi, mentre l’aumento delle termiche porterà la neve al di sopra dei 1800 m. Non si esclude la possibilità di locali fenomeni su Emilia e costa alto toscana. Altrove, salvo nubi medio alte su Sardegna, Lazio, Umbria, Marche ed Abruzzo, il tempo sarà secco e il cielo sostanzialmente poco nuvoloso. I venti, in rotazione dai quadranti Sud occidentali, porteranno un generale aumento delle temperature.