Siccità? Per il momento non dobbiamo preoccuparci. In questi primi 3 mesi del 2018 abbiamo vissuto ben altre condizioni meteo rispetto a quanto accadde un anno fa.
Lasciamo gennaio, che anche quest’anno è stato avaro di freddo e piogge, ma febbraio e marzo hanno condotto svariate perturbazioni sulle nostre regioni e il freddo ha prevalso sull’aria mite.
Il sipario marzolino calerà con l’ennesima, fredda ondata di maltempo e andrà a sancire un quadro termico mensile mediamente più freddo della media. Poi, chiaro, non è mancato qualche sussulto d’aria mite e in particolare proprio negli ultimi 2 giorni.
Ma con Aprile che accadrà? Ce lo chiedono in tanti e in un certo qual modo abbiamo già provato a darvi una risposta proponendo alcune tra le più autorevoli proiezioni stagionali. Proiezioni contrastanti, talvolta diametralmente opposte perché c’è chi punta il dato verso un mese all’insegna del caldo e della siccità, chi invece scommette sulle piogge e su temperature sostanzialmente in media.
Tralasciando tali proiezioni, proviamo a concentrarci sulla prima decade mensile perché tramite i modelli matematici siamo già in grado di provare ad abbozzare un trend. Trend che suggerisce un’estrema vivacità primaverile, dinamicità che potrebbe esplicarsi attraverso l’alternanza tra perturbazioni e giornate di bel tempo. Quel che sembrerebbe mancare è il freddo, freddo che dovrebbe definitivamente lasciarci a favore di correnti via via più miti.
Le perturbazioni dovrebbero essere perturbazioni atlantiche ed è vero che al loro passaggio faranno scendere le temperature, ma non come sta accadendo ad esempio in queste ore. E’ altrettanto vero che tali perturbazioni potrebbero avere traiettoria diversa, più occidentale, così da solleticare sovente l’Anticiclone Africano. Ecco, ciò significa che potrebbero inserirsi altri consistenti rialzi termici coi primi caldi stagionali (ovviamente non a livello d’estate ma se consideriamo che già il 30 marzo sono stati raggiunti picchi di 30°C in Sicilia e 26-27°C in Sardegna è tutto dire).