Di giorno in giorno sono sempre più i comuni che autorizzano l’accensione dei termosifoni nel nord ovest italiano.
Fa freddo anche se alcuni escono impavidi escono di casa in maglietta, ma ciascuno ha una sensazione fisica differente del caldo, del freddo.
Il freddo negli ambienti si percepisce nelle case e in ufficio, ma in specie nelle strutture come ospedali, case di cura, case di ricovero per anziani.
Per altro, le leggi finalizzate per il risparmio energetico sono inefficaci e punitive per il cittadino perché i termosifoni erano rimasti accesi senza limitazioni quando faceva caldo, mentre adesso che da 20 giorni ci sono temperature rigide, l’accensione avviene con il contagocce e per metà del tempo.
Di risparmio di energia potremmo parlare per ore, ma qui sottolineiamo ancora come il clima continui ad essere ostile al Nord Ovest, con temperature che sono sotto la media di alcuni gradi, anche se in salita rispetto a qualche giorno fa.
Inoltre, manca il sole e piove spesso, questo accentua la sensazione di clima rigido negli ambienti domestici. In abitazioni senza riscaldamento acceso, ci sono stati segnalati valori di 15°C.
Il riferimento normativo che regola l’accensione dei caloriferi è la legge numero 10 del 9 gennaio 1991 e del DPR numero 412 del 26 agosto 1993 e successive modifiche.
Questa andrebbe adeguata ai tempi, ma soprattutto non deve essere lasciato in mano alla sensazione termica di terzi se in casa, lavoro, ospedale, ospizio, ho freddo oppure no. Vi pare?