Il normale decorso meteo climatico stagionale vedrebbe, di questi tempi, l’intervento delle prime vigorose perturbazioni atlantiche. O meglio, dei treni delle perturbazioni atlantiche, pilotate dalla grande Depressione d’Islanda.
Accadeva in passato, era normale, ma negli ultimi decenni è diventato “un lusso”. Avere piogge persistenti, non violente, è da considerarsi tale. E’ cambiamento qualcosa, è innegabile. Vuoi per ciclicità climatica, vuoi a causa dell’uomo. Chissà… Quel che sappiamo è che gli estremi, in un senso o nell’altro, sono la regola.
Tra gli estremi menzioniamo il freddo, anche se poi non è che nelle ultime stagioni se ne sia visto tanto. Ma in prospettiva, nel corso del weekend, aria artica piomberà sui Balcani a seguito di quella che possiamo tranquillamente definire una manovra invernale: scappatina dell’Anticiclone azzorriano verso Regno Unito e Islanda, contestuale spostamento di una grossa Depressione tra Scandinavia e Russia europea, scivolamento dell’aria fredda verso sud.
La domanda, a questo punto, è la seguente (ce la state ponendo in tanti): giusto parlare di freddo? Beh, tenete conto che sui Balcani e lungo i confini alpini avremo una temperatura di 0°C a 1500 metri d’altitudine. Nelle regioni adriatiche arriverà l’isoterma (sempre alla stessa altitudine) di +4°C, ragion per cui possiamo tranquillamente parlare di freddo prematuro. Si respirerà aria tardo autunnale, o addirittura invernale su zone interne e rilievi. Nel resto d’Italia isoterme che varieranno dai 4 agli 8°C e di certo non potremo parlare di clima mite.
Insomma, definitelo freddo, fresco, quel che è certo è che avremo temperature inferiori alle medie del periodo. Forse per pochi giorni, forse per qualche giorno in più. Quel che conta è che l’autunno sembra aver voglia d’accelerare i tempi, ora puntiamo alle perturbazioni atlantiche perché la necessità d’acqua resta impellente. E dovrà piovere tanto, da qui alla prossima primavera…