Le analisi che vi proponiamo cercano di interpretare l’andamento di alcuni tra i più importanti indici climatici e di conseguenza si cerca di carpire l’essenza delle manovre atmosferiche dell’emisfero boreale.
Si tratta di analisi complesse e in quanto tali necessitano di una profonda conoscenza in materia. Non è un case se innumerevoli studi vengono effettuati e pubblicati negli USA, dove vi sono fior fior di climatologi e meteorologi che si occupano costantemente dell’argomento. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di carpirne l’essenza mettendola in pratica.
Pratica che ha consentito di scrivere già alcuni articoli e che ci consente di confermare quanto esposto in precedenza. Stiamo parlando di un Vortice Polare disturbato, di un Vortice Polare che al momento mostra una disconnessione evidente tra la porzione stratosferica (ad alte quote procederà in processo di raffreddamento) e la porzione troposferica (alle basse quote risulta debole e disturbato).
Mai come quest’anno stiamo osservando anche un altro elemento essenziale, ovvero la dislocazione della cosiddetta “Wave 1”. Trattasi di una struttura anticiclonica dislocata nel Pacifico, le cui pulsazioni verso il Circolo Polare Artico (con trasporto evidentemente d’aria calda) tendono a indebolire ulteriormente il Vortice. Or bene, questi disturbi sembrano destinati non solo a proseguire ma pure ad accelerare. E tra l’altro potrebbero manifestarsi in posizione tale da innescare irruzioni d’aria verso l’Europa centro occidentale e il Mediterraneo.
Le manovre succitate andrebbero a supportare anche un altro elemento. Statisticamente parlando tali elementi conducono sovente a un forte raffreddamento della Russia e quindi alla comparsa di un possente Anticiclone anche in quell’area geografica. Forse è ancora prematuro parlarne, ma sono tutti elementi di cui tener conto soprattutto per dicembre. Se alcuni tasselli s’incastrassero nel modo giusto, il prossimo mese potrebbe riservare realmente sorprese invernali non di poco conto…