La calura estrema di questa estate sta mettendo a dura prova i ghiacciai alpini. L’eccesso di caldo anomalo sta favorendo un repentino sciolgimento dei nevai, tanto che sulle Alpi Valdostane già a metà luglio si era registrata una riduzione che solitamente si raggiunge alla fine dell’estate. I nevai sono scesi sotto il livello dello scorso anno con punte negative del 60%. E nel frattempo la situazione è ulteriormente peggiorata, in quanto è giunto il caldo davvero estremo con la settimana più rovente che si ricordi almeno dal 2003. Lo zero termico si è innalzato fino addirittura ai 5000 metri, ciò vuol dire che i ghiacciai e i nevai sotto quella quota hanno subito pertanto un contraccolpo negativo molto pesante.
Lo stato di salute dei ghiacciai, non solo italiani, è pessimo. Più in generale il riscaldamento globale è all’origine della progressiva riduzione dei ghiacci perenni, di anno in anno. Vi è quindi da poco da sorprendersi del ritrovamento sempre più frequente di corpi di persone scomparse svariati decenni orsono: di recente avevamo dato la notizia del ritrovamento dei corpi di una coppia svizzera scomparsa 75 anni fa nel ghiacciaio Tsanfleuron. A fine luglio sono stati trovati sul Monte Bianco dei resti umani che potrebbero appartenere ai morti di due vecchi incidenti aerei, mentre pochi giorni fa spuntano sul ghiacciaio svizzero Hohlaub, vicino Saas Fee, il corpo di un uomo tedesco di cui si erano perse le tracce nel 1987.