Ieri pomeriggio avevamo segnalato gli intensi temporali in atto fra l’est Toscana, l’Umbria e le Marche. Ebbene, in alcune zone la persistenza delle celle convettive in autorigenerazione ha prodotto accumuli precipitativi davvero notevoli.
L’area maggiormente interessata è stata quella compresa fra la Valtiberina e la Val di Chiana Senese ed Aretina. Sono stati segnalati accumuli in tre ore fino a 70-80 mm, ma stimati in alcune zone anche di oltre 100 mm. Nei pressi del Lago Chiusi, in vicinanza della zona del Lago Trasimeno, un’autentica alluvione lampo ha colpito l’area di Chiusi Scalo (SI), con disagi per allagamenti, a cui peraltro si riferisce anche l’immagine accanto.
La saccatura in quota sta determinando instabilità anche per la giornata odierna a macchia di leopardo su molte zone. E se il nord gode di una relativa pausa per quanto concerne i fenomeni a parte il Pordenonese e la bassa Romagna, i temporali più consistenti in queste ore si accaniscono su alcune zone del Centro Italia, peraltro già colpite ieri da piogge abbondanti: in particolare sull’est Aretino, il nord Viterbese, il Perugino e l’entroterra Marchigiano (zona provincia di Macerata).
Per la serata odierna, è atteso l’ingresso di un nuovo impulso d’aria fredda ed instabile, che stavolta colpirà in maniera più diretta le aree centro-orientali del nord Italia, ma l’aria fredda associata determinerà instabilità per domenica al centro e su parte del sud Italia.
Segnaliamo l’ingresso dell’isoterma -18 a circa 5500 metri d’altezza sull’arco Alpino centro-orientale; tale nocciolo freddo ed instabile favorirà l’approfondimento di una ciclogenesi al suolo fra mar Ligure, Corsica ed alto Tirreno, con forti venti di maestrale attesi in Sardegna dalla notte-prime ore di domani.
Nel contempo, in tarda serata odierna i fenomeni, anche temporaleschi e grandinigeni, colpiranno il nord e l’est Lombardia, il Trentino Alto Adige, il Veneto, e nel corso della notte si intensificheranno ulteriormente in particolare su Emilia Romagna, basso Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Questa situazione farà da apripista ad una domenica che si annuncia all’insegna dell’instabilità ancora sulle regioni centrali Appenniniche e versanti Adriatici, fino all’entroterra Campano, al nord della Puglia e della Basilicata. Il nucleo freddo ed instabile infatti scenderà in parte lungo il versante Adriatico, acuendo i contrasti con l’aria più mite pre-esistente.