Cimaron è divenuto supertifone domenica mattina, quando era centrato a 16,4°N 123,0°E, circa 200 miglia a nordest di Manila. La direzione di movimento di Cimaron era verso ovest-nordovest a 11 miglia orarie, con venti sostenuti a circa 160 miglia orarie. La pressione all’interno dell’occhio era 898 hpa.
Dopo poche ore Cimaron ha fatto landfall sulla costa est di Luzon, nelle Filippine settentrionali. Alle 18 GMT di domenica esso era centrato ormai sulla terraferma, a 16,8°N 123,1°N, leggermente indebolito ma pur sempre un categoria 4, con venti sostenuti a 130 miglia orarie. La parte est e nord di Luzon è sottoposta a piogge torrenziali ed è probabile che in alcune stazioni si superino i 250 mm in poche ore. Le piogge torrenziali associate a Cimaron causeranno alluvioni e grandi frane, specialmente sulla Sierra Madre e sulla Cordillera Central.
I residenti di molte regioni, specialmente quelli abitanti sulla costa est di Isabela e Cagayan e nel nord di Aurora, sono stati allertati. Quelli che hanno le abitazioni vicino ai fiumi e in aree montane sono stati invitati alla massima attenzione per l’alto rischio di alluvioni lampo e frane.
Cimaron lascerà Luzon, declassato alla categoria 2, nelle prime ore di lunedì 30 ottobre, ora GMT, portandosi sulle acque del Mar Cinese Meridionale, diretto verso il Vietnam centrale. Dopo una prima ripresa di vigore, una volta ritornato sulle acque marine calde, tra lunedì pomeriggio e martedì mattina, Cimaron si indebolirà gradualmente, secondo le previsioni, impattando sul Vietnam venerdì come “tropical storm”.
L’ultima volta che il nord di Luzon è stato colpito da un forte tifone è stato nel 2003, al passaggio del tifone Harurot.
La situazione a Luzon è resa più seria dal fatto che le piogge nella parte est dell’isola sono state molto abbondanti per tutta la settimana. A Infanta, sono caduti 379 mm tra martedì mattina e domenica mattina, ora locale. A Casiguran, registrati 273 mm tra mercoledì e domenica mattina, nello stesso periodo caduti 194 mm ad Alabat.