L’autunno è una stagione intermedia divisa in due tronconi: una parte post-estiva e una pre-invernale, in entrambi i casi vi dovrebbe essere la presenza di numerosi giorni di pioggia mentre in risposta delle belle giornate dal sapore estivo, caratteristiche di settembre, ci dovrebbe essere un periodo finale di stagione dal sapore invernale.
Quest’anno le cose sono andate fuori dagli standard meteo, infatti, la maggior parte dell’autunno è stato dominato dall’Hp africano aiutato dalla persistente depressione portoghese in posizione anomala.
Questa figura barica generata da una discesa continua di aria marittima polare tra le coste atlantiche iberiche e marocchine è stata in effetti il leit motiv di questa stagione. E’ difficile capire le dinamiche atmosferiche responsabili della sua persistenza, ma le conseguenze le abbiamo sperimentate direttamente con continue avvezioni calde dirette verso il continente europeo ed anticicloni di origine africana.
Ad inizio settembre c’è stato un vero e proprio ritorno della stagione estiva, nella prima decade le temperature massime hanno raggiunto e superato senza difficoltà i 30° in molte zone della regione, in molte località il numero di giorni con massime sopra i 30° della prima decade ha superato quello dell’intero mese di agosto.
A metà mese una saccatura nord-atlantica ha portato la prima vera spaccatura autunnale con abbondanti piogge che in alcune località hanno avuto accumuli superiori ai 200 mm, dapprima umide correnti sciroccali e successivamente la formazione di una “Polesine Low” hanno permesso una distribuzione più o meno equa delle precipitazioni in tutta la regione.
La seconda parte del mese è stata nuovamente dominata dall’alta pressione è alla fine in molte località la media mensile è stata solo di 0.2° inferiore a quella di agosto.
Ottobre ha continuato a sottostare alle regole dettate dal dominio altopressorio, il lento avanzare della stagione ha portato con se solo bel tempo e molte nebbie in alcune zone della bassa pianura sempre sotto un regime di anomalia positiva.
Una debole circolazione nordorientale ha fatto sì che a metà mese alcune zone della pianura godessero delle prime brinate a temperatura positiva, la bassa Padovana occidentale in primis, con valori che hanno toccato 1,9° a Merlara.
Dopo questa breve parentesi temperature nuovamente in salita e dominio hp infinito, per molte mattine la nebbia è stata padrona del tempo e le minime hanno faticato a scendere sotto i 10° mentre per molti giorni del mese le massime hanno regolarmente superato i 20° senza problemi.
Novembre ha portato con sé un cambiamento temporaneo di segno totalmente opposto ai periodi precedenti, aria molto fredda infatti ha raggiunto la nostra regione e un repentino calo termico si è fatto sentire sia in montagna che in pianura; tra i valori minimi più significativi ricordiamo i -20° toccati sulla Marmolada e i -3.3° registrati a Merlara.
A metà mese una perturbazione ha rotto la monotonia ma le precipitazioni non sono state poi così quelle classiche autunnali, la spaccatura è stata tutt’altro che incisiva e il solito dominio dell’alta pressione che ci ha accompagnato per molti giorni è ritornato.
In conclusione
Abbiamo descritto un andamento stagionale a senso unico che è stato intervallato da deboli tentativi di cambio circolatorio, complici gli scambi meridiani possiamo dire che nella località di Merlara vi è una sorta di piccolo record di escursione termica stagionale avendo essa toccato una massima di 33,0° a inizio settembre e una minima di -3.3° a inizio novembre: escursione superiore a 36°.
L’inverno prossimo
Non lasciamoci ingannare da queste frequenti incursioni africane sulla nostra testa, in fondo c’è una certa “normalità climatica” nel contesto di un clima che è già cambiato se si vanno a spulciare i dati degli ultimi anni rispetto a qualche decennio addietro, l’inverno saprà farsi rispettare e in un regime di scambi meridiani saprà regalarci forti emozioni in senso positivo e negativo.
articolo scritto in collaborazione con Marco Camera di www.meteoveneto.com