Se la definiamo tale – ovvero crisi – è perché dobbiamo guardare anche al di là dei confini nazionali e possiamo già dirvi che oltre le Alpi avverrà un vero e proprio sconquasso. Su gran parte d’Europa si riassaporerà il fresco dell’Atlantico, il che significa che molte Nazioni dovranno sopportare – oltre ovviamente al tracollo termico – un peggioramento fin troppo violento. Colpa dell’estremizzazione climatica? Non lo sappiamo, quel che sappiamo è che fin dalle prossime ore osserveremo temporali davvero potenti farsi strada sui settori centro occidentali del Continente.
E in Italia? Beh, qui si dovrà attendere un po’ di più. O meglio, le regioni del Centro Sud e le due Isole Maggiori resteranno imbrigliate nel super caldo africano almeno sino a martedì (i picchi termici maggiori si registreranno proprio a inizio settimana). Al Nord, al contrario, gli sbuffi oceanici si faranno largo – anche qui a suon di temporali – già nel weekend. Un cenno, quest’ultimo, di quel che accadrà a cavallo tra fine giugno e inizio luglio.
Accadimenti importanti, che condurranno all’isolamento di un’ampia struttura ciclonica in Scandinavia e a un affondo depressionario che tenterà in tutti i modo di penetrare sul Mediterraneo. Un tentativo evidentemente ostacolato dall’Alta Africana, ma che in parte andrà a segno. Quindi è lecito domandarsi: sarà, come scritto più volte, solo un break o una vera e propria crisi stagionale?
Beh, affidandoci all’esperienza ribadiamo il concetto di blocco atmosferico e delle enormi quantità di energia necessarie per ribaltare la situazione. D’altro canto ecco che i modelli iniziano a fiutare una maggiore persistenza oceanica con successivo, incisivo affondo ciclonico – possibile isolamento di goccia fredda – sui nostri mari. Se quest’ultima soluzione si rivelasse quella corretta, allora sì che potremmo osservare mutamenti meteo climatici ben più significativi e duraturi. Ma per il momento resta un’ipotesi e siamo portati a credere che sia di difficile realizzazione. Speriamo d’essere smentiti dai fatti…