Pur in assenza di ondate di gelo, l’inverno ha finora mostrato un segno tangibile della sua presenza in questi primi 30 giorni, considerando che la stagione meteorologica ha avuto avvio il 1° dicembre. Ripetute irruzioni d’aria artica si sono messe in moto verso il Mediterraneo e l’Italia, toccando anche l’Africa nord-occidentale.
Il nostro Paese ha quindi sperimentato condizioni tipiche invernali, accompagnate anche da maltempo, una normalità di questo periodo che era venuta a mancare negli ultimi anni. La mappa delle anomalie mostra come l’Italia è stata una delle poche zone d’Europa a beneficiare di temperature basse per il periodo, un po’ sottomedia.
Ben più rilevante il “rosso” dell’Europa Orientale e la Russia, che sta a significare come in queste zone le temperature si siano tenute sopra la norma. Si tratta di aree dove l’inverno è molto rigido, ma quest’anno non ci sono state, per ora, le condizioni per la formazione dell’anticiclone russo-siberiano.
La prosecuzione dell’inverno potrebbe risultare simile, almeno nella prima metà di gennaio. Abbiamo spesso parlato di un Vortice Polare in rinforzo in stratosfera e ciò non sarebbe così favorevole alle invasioni d’aria fredda o gelida verso le nostre latitudini.
Tuttavia, la porzione troposferica del Vortice Polare non si mostra così ricettiva e i due piani viaggiano separati. In poche parole, il Vortice Polare negli strati medio-bassi dell’atmosfera potrebbe essere ancora disturbato e le masse d’aria artiche potrebbero periodicamente irrompere ancora verso il Mediterraneo.