Il più importante Istituto Geofisico europeo ha dovuto pubblicare un comunicato stampa per spiegare cosa ha generato la serie di errori nella valutazione del terremoto che ha interessato Ischia (Comunicato stampa INGV.).
Il sisma che ha causato vittime, feriti, ingenti danni e l’esodo da parte dei turisti presenti, ha avuto una magnitudo di appena 4.0 secondo INGV. Valore che viene confermato.
Ma c’è un fatto nuovo, dopo che per giorni l’epicentro del sisma veniva dato a nord dell’isola in mare aperto e a 5 km di profondità, è stato verificato che il sisma ha avuto epicentro in terraferma, addirittura a circa 2 km di profondità e all’interno dell’Isola. E’ stato un terremoto eccezionalmente superficiale, avvenuto in un suolo vulcanico altamente instabile.
L’INGV comunica che “i dati e le elaborazioni che sono state via via elaborate nella più totale trasparenza e rapidità, non ultimi quelli fondamentali dell’effetto di sito rilevato; infatti, oltre alla superficialità dell’ipocentro, ha giocato un ruolo fondamentale l’amplificazione delle onde al passaggio in terreni con velocità sismiche basse, che hanno variato addirittura l’accelerazione di gravità di oltre un quarto, provocando le oscillazioni del suolo e il conseguente danneggiamento degli edifici, nonostante la magnitudo relativamente modesta.” Fonte INGV, Roma, 26 agosto 2017.
A seguito di queste dichiarazioni con l’ulteriore rettifica sui dati del sisma, si sono riattivate le polemiche nel mondo scientifico, soprattutto dei geologi e non solo che sembravano essere placate.