Ieri si parlava del terribile caldo indiano, oggi parleremo del terribile monsone che si è già affacciato sull’Asia meridionale. Qui le piogge alluvionali hanno causato inondazioni e decine di vittime.
Le precipitazioni sono state particolarmente cattive in Sri Lanka, dove inondazioni e frane hanno ucciso almeno 91 persone ma a detta delle autorità il bilancio è destinato a crescere (mancherebbero all’appello, in tutto il Paese, oltre 100 persone). Le precipitazioni più intense si sono abbattute nella notte di giovedì, costringendo centinaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni. Nella località turistica di Kalutara case e negozi sono state sepolte da almeno cinque frane.
Le piogge non stanno cessando e il livello dell’acqua dei corsi d’acqua è in costante aumento. Le autorità hanno invitato le persone che vivono nelle zone basse a lasciare immediatamente le loro case. Il Ministro degli Affari Interni dello Sri Lanka, Vajira Abeywardena, ha dichiarato che “entro 72 ore la situazione potrebbe peggiorare”.
Le piogge monsoniche non sono infrequenti in Sri Lanka. Nel mese di maggio arriva il monsone di sud-ovest, che porta la pioggia nella parte centrale, meridionale e occidentale del Paese persistendo sino a settembre. Nel periodo da novembre a febbraio piove soprattutto nella costa orientale e settentrionale. Insomma, le piogge non mancano di certo. Nel 2016 anni, in questo stesso periodo il monsone provocò la morte di oltre 100 persone, nel dicembre 2014 le piogge torrenziali costrinsero oltre 100 mila persone ad abbandonare le proprie abitazioni.