L’elemento saliente a breve termine.
Avremo ancora condizioni di tempo moderatamente stabile, tuttavia, nei prossimi tre giorni, si assisterà ad un progressivo calo termico. Le prime regioni ad esserne interessate saranno quelle del Nordest, poi l’Adriatico ed infine il resto della Penisola. Salvo qualche sporadica nevicata sulle Alpi e fenomeni sparsi al Centro Sud a metà settimana, resteranno assenti le grandi piogge autunnali.
L’elemento saliente a medio termine.
Il prossimo weekend sarà caratterizzato da tempo prettamente invernale, almeno dal punto di vista delle temperature. Avremo difatti un brusco calo, innescato da freddi venti Nord orientali associati ad una poderosa azione fredda Artico-Marittima estesa dalla Scandinavia fin verso la Grecia. Avremo però bel tempo sui settori tirrenici ed al Nord, mentre lungo l’Adriatico vi potrebbero essere deboli fenomeni, neviso anche a quote decisamente collinari.
L’elemento saliente a lungo termine.
Un campo di alta pressione, responsabile della discesa fredda del medio termine, si porterà progressivamente sull’Europa Centrale ed il bacino del Mediterraneo, portando un rapido miglioramento con allontanamento del freddo verso il Mar Nero.
Il trend a lungo termine:
Si profila il ricompattamento del Vortice Polare in prossimità delle coste orientali canadesi, una situazione quanto mai normale visto il periodo in essere. Ciò potrebbe favorire una ripresa ondulatoria oceanica e non escludiamo, sulla nostra Penisola, condizioni di tempo stabile alternate a fasi più o meno instabili. Paiono ancora lontane le classiche piogge d’autunno.
Elementi di incertezza: Molto dipenderà dalla spinta anticiclonica verso Est e dall’entità del freddo sulla Grecia. Non si esclude difatti che si possa isolare una goccia fredda in quota che, nel long range appunto, potrebbe fungere da richiamo verso un’ondulazione perturbata proveniente dal nord Atlantico.
Ondulazione che, invece, potrebbe rivelarsi quanto mai probabile alla luce della ricomposizione del nucelo principale del Vortice Polare Canadese.
Fattori di normalità climatica:
Verrebbe quasi da ridere se dovessimo parlare di normalità climatica. Quanto sta per accadere ha ben pochi riscontri nel passato più o meno recente.
Avremo uno scarto termico che, specie in quota, si attesterà addirittura sui 20 gradi. Come dire, un brusco passaggio dall’estate tardiva al precoce autunno.
Focus: evoluzione sino al 12 novembre 2006
La prima fase previsionale, degna d’attenzione, è stata dibattuta ampiamente negli editoriali della mattina. Avremo un weekend segnato da condizioni prettamente invernali per fredde correnti nord orientali. I fenomeni saranno scarsi, relegati a deboli nevicate lungo il medio e basso Adriatico, tuttavia a quote persino di bassa colllina.
Successivamente, pare profilarsi il solito rapido miglioramento, peraltro normale allorquando l’alta pressione delle Azzorre tende a distendersi lungo i meridiani in direzione delle Isole Britanniche. 9 volte su 10 si assiste alla successiva traslazione della stessa verso il Centro Europa, coricandosi sui paralleli ed interessando più o meno direttamente il bacino del Mediterraneo.
Evoluzione sino al 17 novembre 2006
Il prosieguo, come detto in precedenza, potrebbe essere nuovamente caratterizzato da ondulazioni ocenaiche più o meno ampie, innescate da un Vortice Polare Canadese piuttosto attivo. Fasi stabili alternate ad altrettante moderatamente instabili, le cui traiettorie andranno valutate nel corso dei giorni. Sussite però la possibilità che, attorno alla metà del mese, possa realizzarsi una fase perturbata piuttosto marcata proprio sulle nostre regioni. Ma avremo tempo e modo per riparlarne.
In conclusione.
Quanto emerge dall’editoriale odierno è senz’altro la tendenza, marcata, ad un’estremizzazione dei fenomeni climatici. Intesi non solo in termini di precipitazioni, anche dal punto di vista meramente termico.