Dopo aver investito l’isola filippina di Luzon (la più grande dell’arcipelago) tra domenica e la notte su lunedì, il tifone Cimaron adesso si muove sulle acque del Mar Cinese Meridionale. Alle 18 GMT di lunedì 30 ottobre il tifone era un categoria 2, con venti a 105 miglia orarie che soffiavano intorno a un centro situato 265 miglia a nordovest di Manila, a 17,0°N 118,0°E. Il tifone si muoveva verso ovest a 9 miglia orarie. Continuando a dirigersi verso ovest, Cimaron dapprima si rinforzerà fino a categoria 4, per poi iniziare a indebolirsi e fare “landfall” sul Vietnam centrale giovedì, probabilmente come tifone di categoria 1.
Sono state localmente molto abbondanti le piogge portate da Cimaron sull’isola di Luzon. Tra sabato sera e lunedì sera, ora locale, registrati 262 mm a Casiguran e 199 a Baguio.
Il tifone, localmente battezzato Paeng, ha investito con violenza le Filippine settentrionali, uccidendo almeno 10 persone in un contesto di alluvioni, frane e alberi sradicati. Il vento ha raggiunto i 175 km/h, con raffiche fino a 210 km/h.
Oltre duemila persone sono state fatte evacuare in rifugi mentre circa 180 mila sono stati coinvolti da allagamenti, raffiche di vento e frane. Dopo un periodo di black out l’energia elettrica sta lentamente tornando nelle province colpite. La tempesta ha immobilizzato migliaia di visitatori giunti per prendere parte ai festival cattolici del giorno dei santi e del giorno dei morti (1° e 2 novembre), quando milioni di filippini affollano i cimiteri per rendere omaggio ai morti.
Si stima che Cimaron abbia distrutto coltivazioni e vegetazione, riserve di pesca e bestiame per un danno complessivo di 114 miliardi di pesos (2,3 miliardi di dollari). Il conto da pagare per risanare strade, ponti e scuole è stato stimato a 25 miliardi di pesos.