Il modello in questione evidenzia per il breve termine la discesa artica interessare marginalmente anche il nostro stivale, segnatamente il centro sud adriatico, con precipitazioni non di certo notevoli come avvenuto la settimana passata, ma presenti, e soprattutto un nuovo calo termico, che riporterà le temperature su valori sotto la norma del periodo.
La depressione tenderà a traslare verso levante approfondendosi, ma continuerà a sortire una certa influenza sul comparto orientale del Mediterraneo, almeno sino a venerdì.
Ciò che desta interesse è invece l’influenza delle due figure altopressorie sul futuro europeo e nella fattispecie sul mare nostrum.
L’alta oceanica sembra non trovare pace, e dopo uno slancio meridiano, tenderà, dapprima a subire l’attrazione verso nordovest da parte di un neo anticiclone canadese, poi dell’alta russo siberiana in congiunzione ed estensione verso occidente, favorendo una spinta continentale pronta ad alimentare il vortice chiuso sui Balcani, per poi ritirarsi sull’Atlantico iberico, in congiunzione di nuovo con l’alta canadese in rinforzo, cedendo alla spinta delle depressioni nordatlantiche che, schiacciate tra l’alta russa ad est e quella canadese ad ovest, cercano la via di fuga verso sud, ostacolate comunque dalla scomoda presenza dell’alta oceanica che cercherà in tutti i modi di non far prevalere il flusso perturbato verso meridione.
Una situazione complessa e non priva di incognite e novità, vista la quantità di protagonisti, tutti dotati di notevoli geopotenziali e capaci di far valere le loro ragioni.
Da segnalare la presenza in quota di una conca depressionaria tra la penisola iberica ed il nord Africa, che potrebbe fungere da richiamo alle correnti artiche nel tentativo di affondare le loro radici verso sud.
Questo disegnerebbe scenari freddi per il comparto occidentale europeo, mentre lascerebbe il bacino centro occidentale del Mediterraneo alla mercè di correnti miti africane, ma innescherebbe quel processo tanto atteso atto a riportare le precipitazioni al nord assetato, complice anche l’alta russa che farebbe da sbarramento all’avanzata della depressione in formazione proprio sulla penisola iberica.
Questo progetto era stato disegnato da GFS che in alcuni runs ha proposto tale configurazione, rapidamente e parzialmente ritrattata nei successivi.
NOGAPS ne traccia le linee, pur non così definite, lasciando l’ipotesi possibile, pur fermandosi ai momenti precedenti tale possibile configurazione, in un quadro termico europeo ancora visibilmente invernale anche per il mare nostrum, che dopo la sfuriata attuale dovuta alla discesa artica in atto, resterebbe con temperature sotto la norma con deboli aumenti via via che la depressione balcanica si allontanerà dalla penisola.
Sul quadro delle precipitazioni, la settimana resterà improntata a deboli nevicate fino a quote basse sul centro adriatico e al sud almeno fino a venerdì, poi lunedì, l’allontanamento dell’alta atlantica verso l’oceano Atlantico portoghese, e l’inserimento di correnti meridionali deboli, potrebbero portare precipitazioni al nord di modesta intensità, grazie all’ingresso da ovest della saccatura polare, che non sembra comunque molto decisa nella sua penetrazione attraverso il bacino del Mediterraneo.
Situazione ancora incertissima quindi, che non ci lascia altra scelta che procedere passo passo ed aggiornarci a nuove emissioni modellistiche.