Quest’oggi i due principali modelli di previsione meteorologica globale, l’americano GFS e l’europeo ECMWF, ci offrono una differente prospettiva di evoluzione meteo per il periodo invernale tra il 15 e il 20 dicembre.
Mentre il modello GFS vedrebbe l’irruzione fredda raggiungere non solo i Balcani ma anche, seppur in forma un po’ attenuata, l’Italia, per il modello ECMWF l’Italia ne sarebbe risparmiata e lo stesso Est Europa subirebbe un’ondata di freddo di intensità soltanto moderata.
La grande differenza tra i due modelli è data dalla posizione dell’alta pressione, prevista molto più a nord e più distesa verso i meridiani per GFS, in modo da lasciar scorrere sul suo bordo orientale correnti freddissime retrograde dall’Artico russo in direzione dell’Europa.
Al contrario ECMWF smorza le velleità nordiche dell’alta pressione, tenuta a bada da una maggiore vigoria del Vortice Polare e in tal modo l’irruzione artica avrebbe come target principale il sud della Russia. C’è da dire che ECMWF per primo aveva proposto l’ipotesi dell’arrivo del freddo retrogrado, ma poi nei run successivi, già da ieri, l’ha via via smorzata.
Se dovesse andare come prevede GFS l’Italia vivrebbe una fase invernale decisamente fredda, non eccezionalmente fredda, della durata di diversi giorni. Al contrario l’inverno proseguirebbe tendenzialmente mite nel caso in cui avesse ragione ECMWF.
La ragione potrebbe anche stare a metà strada, ecco dunque una mappa delle anomalie termiche basate sulla media dei due modelli in questione. Come si può notare fra una settimana si potrebbe avere una fase invernale moderatamente fredda, con valori alla quota di 850 hPa (circa 1500 metri) di 2-4°C inferiori alla norma.