Albinea, si trova nella fascia di pianura ai piedi dei primi contrafforti collinari dell’Appennino Emiliano, a 10 Km dal centro di Reggio Emilia; i dati sulla nevosità da me rilevati dal 1969 ad oggi, hanno evidenziato una nevosità media annua di 46,9 cm contro circa 30 della città; tale differenza di nevosità tra città e pedecollina si manifesta anche nelle altre province emiliano romagnole, si accentua procedendo da Ovest verso Est e dipende prevalentemente dal fatto che le nevicate di rilievo avvengono con la complicità dello stau prodotto dal sistema appenninico con correnti da nord est.
Anche qui, ma forse meno che in altri settori della regione padana, si è evidenziata una linea di tendenza negativa, risultante dall’aumento di frequenza degli inverni con pochissima neve, non sono tuttavia mancati inverni in decisa controtendenza come il 2003-2004.
Desidero qui abbozzare un confronto tra gli unici tre inverni che hanno visto accumuli complessivi di neve superiori a 100 cm:
1984-1985; totale neve caduta cm 114; accumulo massimo al suolo cm 70
1985-1986; totale neve caduta cm 142; accumulo massimo al suolo cm 40
2003-2004 totale neve caduta cm 128; accumulo massimo al suolo cm 50
Dell’84-85 sono piene le cronache, tutti i siti web ne hanno parlato in occasione del ventennale; un inverno storico sia per bassissime temperature che per le abbondanti nevicate su gran parte del Vecchio Continente, in quell’indimenticabile inverno quasi tutta la neve cadde nella prima parte di gennaio per durare al suolo fino a tutto febbraio a causa del consistente spessore e delle basse temperature.
Si parla meno dell’inverno successivo, pure freddo e perturbato, ma nell’85-86 nevicò ancora di più, le precipitazioni nevose però si distribuirono su tutto l’arco della stagione da novembre a marzo, accumuli frequenti quindi, ma non eccezionali, suolo spesso innevato ma non per lunghi periodi.
Infine la sorpresa: un inverno mite come il 2003-2004 ha regalato all’Emilia dati da record con un totale di neve accumulata addirittura superiore allo storico 84-85, eventi concentrati tra la fine di febbraio e i primi di marzo che hanno prodotto accumuli molto consistenti ma copertura nevosa di breve durata.
In sintesi tre inverni assai differenti l’uno dall’altro ma che hanno avuto come nota comune cadute di neve di molto superiori alla media.
Fonte di informazione: archivio personale.