Lo schema generale sembra delineato: discesa del Vortice Polare, traslazione delle alte pressioni verso nord e nascita di aree depressionarie ad ovest della penisola iberica.
Ma andiamo per gradi: l’alta delle Azzorre si sta portando sempre più verso nord, nel movimento meridiano che oramai sempre più spesso tende a ripetere, permettendo così la discesa di un nucleo artico in seno ad estesa saccatura.
Tale nucleo, si getterà sul Mediterraneo centrale, generando un vortice depressionario, che a differenza di altre situazioni, tenderà a posizionarsi sul centro nord della nostra penisola, coinvolgendo tali aree a livello precipitativo, con la neve che farà la sua comparsa su tutta l’area settentrionale fino a bassa quota, interessando anche le aree pianeggianti in molti casi, così come al centro a quote basse.
Ma mentre la nostra penisola sarà coinvolta in un sistema depressionario ad ampio respiro, che ingloberà buona parte del centro sud europeo, alimentato da correnti continentali siberiane, le figure anticicloniche oceanica e russa, tenderanno a rinforzarsi verso nord, fondendosi in un’unica grande area estesa dall’oceano settentrionale, dove l’alta azzorriana si sarà ritirata portando i suoi massimi sull’Islanda, fin verso l’area siberiana, dominio della collega russa, che avrà comunque portato i suoi massimi sulle zone polari, in quanto la Siberia diverrà sede ciclonica, con un vortice esteso collegato con la bassa pressione sudeuropea.
La configurazione generale quindi mostrerà la presenza a nord del continente di un’estesa area anticiclonica, mentre sul comparto centro meridionale, di una complessa area depressionaria, alla quale si unirà un contributo Atlantico: infatti l’alta oceanica, avrà da metà settimana abbandonato l’Atlantico centro meridionale, che diverrà sede ciclonica, con la formazione di estesi vortici legati in un complesso sistema in movimento lento verso levante; tale movimento verrà rallentato dall’estensione della possente area anticiclonica con i massimi sulla Scandinavia verso il centro sud europeo.
La depressione mediterranea intanto traslerà lentamente verso i Balcani, pur lasciando l’area Mediterranea in una situazione depressionaria ed instabile, con l’estesa area ciclonica atlantica, pronta ad intervenire e già in azione sulla penisola iberica, il tutto in un contesto di correnti continentali orientali.
Nell’area artica intanto sta prendendo vita una nuova estesa depressione, che vista la presenza di estesa area anticiclonica, tenderà ad essere temporaneamente bloccata sull’area polare, ma la probabile via di fuga, sarà quella orientale russa, area più debole dell’anello anticiclonico, in netto rinforzo sul comparto Atlantico, dove la figura europea si sarà fusa con un’alta pressione in crescita nell’area groenlandese, mentre assai indebolito risulta il fianco orientale della figura europea, e questo probabilmente permetterà la discesa del nascente Vortice Polare verso sud.
La situazione appare complessa e piena di incognite, vista la novità della configurazione, che da molti anni non si presentava sullo scacchiere europeo.
Il quadro generale sembra essere delineato, ciò che resta difficile da prevedere è l’evoluzione dei fenomeni legati a tale situazione, le aree colpite maggiormente in un contesto così dinamico, e le conseguenze di un futuro prosieguo di tale configurazione, situazione da seguire attentamente nei suoi futuri sviluppi.
Ciò che resta evidente è il contesto invernale che investirà tutta l’Europa continentale, con un quadro termico rigido da ovest ad est e da nord a sud, in un dominio costante di correnti artiche o continentali siberiane.
Un’Europa dai connotati prettamente invernali quindi, con futuri sviluppi interessanti in area mediterranea che mai come nell’ultimo mese ha vissuto situazioni evolutive davvero interessanti.
Resta sempre vivo l’appello a seguire l’evoluzione della situazione e ad aggiornarsi costantemente, vista la peculiarità della configurazione che sta per generarsi e le probabili sorprese e novità che potrebbero nascere nella successiva evoluzione.