Stamattina (giorno di Natale) è eloquente e didattica la distribuzione termica in Lombardia, dove vediamo le zone montane, che esse siano valle o monte di Alpi e Appennino, con temperature che alle 9:30 erano mitissime, mentre in pianura ci sono valori gelidi.
Per mostrare la situazione ci siamo avvalsi della mappa in real time che della rete di stazioni meteo disponibile qui www.centrometeolombardo.com/temporeale.php.
La cartina mostra che nella regione alpina e prealpina ci sono temperature che sarebbero persino elevate per l’orario anche a inizio della Primavera. In tali aree non c’è inversione termica, ed una ventilazione da nord genera venti in discesa dalle Alpi, questa situazione è chiamata “foehn”.
Il foehn è aria “compressa” perché scende rapida dai monti e si riscalda. Dal crinale del monte verso il basso l’aumento di temperatura è di 1°C ogni 100 metri. È aria molto secca, e nel fondovalle si presenta anche senza ventilazione.
Verso la parte medio bassa della mappa c’è la pianura, ovvero la Valle Padana. Qui c’è un’altra condizione meteo locale chiamata “inversione termica”.
L’inversione termica è costituita dall’aria fredda che nelle notti serene scende dai monti. L’aria fredda è più pesante di quella calda, la quale viene scalzata e si posa sopra quella fredda. È per tale motivo che in collina ed in montagna ci sono temperature più alte che in pianura dove invece fa freddo.
Quando ci sono periodi di Alta Pressione che durano settimane, in Valle Padana questo fenomeno tende a sedimentarsi nei giorni, ed il freddo può aumentare anche per vari fattori, in specie se sono presenti nebbie diurne (non solo notturne).
Questa mappa riprende uno scorcio dell’Appennino, dove la temperatura è mite, mentre in pianura ci sono valori prossimi a 0°C.