L’andamento di giugno, almeno sinora, è sotto gli occhi di tutti. Se si eccettuano i 2 giorni di gran caldo all’estremo Sud, ciò che rimarrà impresso nella nostra mente è certamente l’estrema vivacità atmosferica. Abbiamo avuto svariate incursioni temporalesche, di varia natura. Le temperature, inutile girarci attorno, non hanno certo rispecchiato la normalità stagionale e sovente si sono attestate al di sotto delle medie.
Conferme in tal senso giungono dai dati termici registrati nelle prime 3 settimane del mese e ben rappresentate dal modello americano CFSv2. Rammentiamo che si tratta delle anomalie termiche rispetto alla media trentennale di riferimento 1981-2010.
Emergono, evidenti, deviazioni negative importanti. Se si eccettuano poche zone alpine e del Nordest, in tutta Italia ha prevalso il gran fresco. Gli scostamenti si attestano, mediamente, nell’ordine di 0,5-1°C, ma con punte localmente superiori. Andamento registrato su larghi tratti del continente europeo, tranne sulla Mitteleuropa e sui settori occidentali della Gran Bretagna.