L’ultimo scatto satellitare offre interessantissimi spunti didattici. Come ben sappiamo l’orografia italiana gioca un ruolo fondamentale sull’evoluzione meteorologica nelle varie aree geografiche. Quando le perturbazioni arrivano da nord incontrano lo sbarramento alpino e si vedono costrette ad aggirare l’ostacolo o da ovest, o da est. Quando invece giungono da levante si trovano a dover affrontare la barriera appenninica.
Nell’ultimo caso si ha a che fare solitamente con irruzione fredde o molto fredde, in contesti barici prettamente invernali e capaci di apportare forti nevicate nelle regioni esposte (le adriatiche). Ed è questo il caso. Aprile, come già avvenuto più volte in passato, è stato in grado di catapultarci nuovamente nel cuore dell’inverno a causa di alcuni impulsi freddi artici. L’ultimo nucleo freddo è quello che si scorge nell’immagine e che ci consente di apprezzare il ruolo di frangiflutti dell’Appennino.
Ad ovest della dorsale troviamo le regioni sottovento ed i cieli appaiono sereni. Ad est la nuvolosità si addossa sulla catena montuosa e genera precipitazioni da stau. Nello specifico, viste le temperature, trattasi di nevicate a quote collinari. Il Grecale riacquista umidità transitando sul Tirreno, così da generare nuovi annuvolamenti a ridosso della Sardegna nordorientale e nel nord della Sicilia (anche qui agisce l’effetto stau). Al Nord, infine, le condizioni del tempo appaiono stabili e soleggiate.