L’evoluzione generale
In questi giorni si cerca di capire quale potrebbe essere il prossimo futuro, soprattutto alla luce di quanto potrebbe accadere dal prossimo weekend. Evitando l’analisi di ogni singolo run revisionale, è bene concentrarsi sulle tendenze a lunga gittata, laddove si evince una chiara tendenza verso condizioni prettamente invernali per gran parte dell’Europa mediterranea.
La causa essenziale è da ricercare in quella figura di alta pressione che nel bene o nel male regola il clima su gran parte del Continente. Assodata la spinta dinamica ricreabile nel medio termine, sia che si abbia una maggiore distensione sui paralleli, sia che rimanga in posizione meridiana, pare che la latitudine piuttosto elevata possa favorire, intorno alla metà del mese, una forte irruzione fredda con obbiettivo principale proprio le nostre regioni.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Se si ha la pazienza di ripercorrere le analisi passate, si potrà evincere come il percorso tracciato a suo tempo stia grosso modo venendo rispettato. Nei prossimi giorni saremo interessati da un progressivo raffreddamento per tese correnti Nord orientali (personalmente attenderei ancora le prossime 48 per valutare attentamente l’evoluzione del fine settimana), con possibili nuove nevicate sul lato Adriatico anche a quote basse.
Si badi bene che siffatta tendenza risulta fondamentale se si considera il forte raffreddamento che andrà ad interessare l’Artico Europeo e la Russia occidentale. Si verrà a creare un serbatoio gelido in grado di catapultare verso Sud, non appena vi saranno le giuste condizioni, masse d’aria veramente fredda, degne del crudo inverno nel vero senso della parola.
E le condizioni sembrano favorevoli proprio in concomitanza con il giro di boa mensile, quando l’alta delle Azzorre potrebbe trovarsi col suo fulcro principale in prossimità delle Isole Britanniche. Lo spostamento verso Ovest del Nucleo Polare Canadese ne determinerebbe una forte spinta verso la Groenlandia, laddove troverebbe la mano fondamentale dell’omonimo anticiclone.
Il risultato? Bene, si conferma la probabile forte irruzione Artico-Marittima prima, Artico-Continentale successivamente. La discesa di un nucleo Polare verso Sud catapulterebbe gran parte dell’Europa nel cuore più rigido della stagione, con risvolti diretti anche per le nostre regioni. E vista la tendenza ad isolamento in quota delle depressioni a carattere freddo, non sarebbe da escludere un proseguo del freddo fine verso l’inizio del periodo festivo. Ma per valutarne al meglio l’evoluzione, non resta che attendere gli aggiornamenti quotidiani.
In conclusione
Osservando giornalmente i vari modelli di previsione e le tendenze nel lungo termine non possiamo non sottolineare una tendenza votata al ripetersi di configurazioni invernali sul bacino del Mediterraneo. A differenza di quanto accaduto negli ultimi anni, quello in corso sembra proporre l’Italia quale obbiettivo preferito delle incursioni provenienti da Nord. È vero che siamo ancora agli albori della nuova stagione, ma le basi sembrano essere piuttosto solide.