Stiamo affrontando un’ondata di caldo che per intensità si sta avvicinando notevolmente ai picchi termici registrati nel 2003. Poi, non ci stancheremo mai di ripeterlo, quell’estate – al momento – è inarrivabile.
La buona notizia è che nei prossimi giorni avremo più temporali rinfrescanti, che dalle Alpi si estenderanno alle aree appenniniche e alle due Isole Maggiori. Non solo. Venti settentrionali faranno diminuire le temperature e soprattutto l’afa. Ma forse sarà solamente una tregua di breve durata.
Il tempo martedì 07 luglio
Rispetto a oggi cambierà poco o nulla, se non che al Sud farà ancora più caldo. Spesso si supereranno 35°C, soglia che al Centro Nord e in Sardegna si scavalcherà con maggiore agilità avvicinandosi localmente ai 40°C. I temporali pomeridiani continueranno a colpire le stesse zone, ovvero le Alpi, l’Appennino settentrionale, le interne laziali, i rilievi calabri e il centro Sardegna. I più intensi paiono destinati alle Alpi orientali.
Mercoledì 08 Luglio
S’intravederanno i primi cenni di cambiamento, ovvero una progressiva rotazione dei venti dai quadranti occidentali. Ciò significa che i picchi termici maggiori tenderanno a focalizzarsi nelle regioni orientali, soprattutto lungo l’Adriatico e lo Ionio. sulle tirreniche, invece, avremo una lieve diminuzione termica. Passando ai temporali, i fenomeni pomeridiani continueranno a coinvolgere le stesse aree ma sul Nordest si mostreranno cattivi e potranno sconfinare verso pianure e coste. Non escludiamo locali violente grandinate.
Giovedì e venerdì meno caldo
Le correnti settentrionali prenderanno il sopravvento, spazzando via l’afa e facilitando un generale calo termico – salvo al Sud dove invece potrebbero esserci ulteriori aumenti. I temporali si trasferiranno verso la dorsale appenninica e potrebbero risultare localmente intensi, ovvero anche a sfondo grandinigeno.
Tendenza per il fine settimana
Purtroppo dobbiamo dirvi che l’Anticiclone Africano potrebbe nuovamente rafforzarsi, portandoci un nuovo aumento delle temperature. Anche i temporali continueranno a interessare tutti i rilievi: dalle Alpi all’Appennino, passando per le zone interne insulari.