Il forte peggioramento odierno al Nord sta generando non pochi timori riguardo il rischio d’eventuali fenomeni estremi, e in particolare è di forte attualità la grandine. Le grandinate devastanti sono un evento che non è certo così raro durante il semestre caldo in Europa, specie in occasione di temporali di calore alimentati da forti correnti ascendenti, che consentono al chicco di raggiungere dimensioni spropositate. In genere la grandine dannosa risulta però al tempo stesso molto localizzata. La grandine è un tipo di precipitazione più frequente in primavera ed estate. Quest’ultima è la stagione grandinigena per eccellenza, almeno sul Nord Italia, sebbene non in termini di frequenza: tuttavia, per via del maggior calore, in genere sono proprio le grandinate estive quelle che possono avere risvolti assai dannosi. Nel caso odierno però, nonostante ci si trovi in primavera, siamo in presenza di contrasti termici tali ed energia in gioco che in genere ritroviamo nel cuore dell’estate: non va infatti sottovalutato tutto il calore accumulato in questo maggio finora dal sapore simil-estivo. Per questo non possiamo certo sottovalutare la possibilità di qualche grandinata di grossa taglia come già peraltro accaduto anche nelle ultime settimane. A proposito di grandinate estreme nel mese di maggio, potete leggere poi qui cos’era successo ad inizio maggio 2013.
Ma come e quando si forma la grandine? E’ necessario evidenziare che i temporali sono generati da una corrente ascendente (cioè che sale): l’aria sollevata verso l’alto si espande e quindi si raffredda, facendo condensare il vapore acqueo in goccioline. Sono le correnti ascensionali ad alimentare la nube, con venti che possono arrivare anche ad oltre 100 km/h. Le correnti ascensionali trattengono sospesi in cielo, all’interno della nube, i fenomeni meteorici come pioggia, neve, grandine. Il chicco di grandine viene spinto verso l’alto per poi precipitare verso il basso per gravità o venti discendenti, fin sotto la linea di congelamento dell’acqua. Il chicco di grandine, gelato, si bagna per la presenza di particelle di acqua o vapore, ma poi viene condotto di nuovo verso l’alto in un corridoio di correnti ascensionali e si congela aumentando di dimensione. Più giri compirà il chicco di grandine e più diverrà grosso. La grandine di maggiore dimensione si sviluppa in condizioni di forte riscaldamento del suolo che esalta le correnti ascensionali. I danni più o meno rilevanti non sono proporzionali solamente alla dimensione del chicco, ma dipendono da una somma d’altri fattori. Queste variabili sono cinque e sono costituite da: dimensione del chicco di grandine; velocità di caduta del chicco; durezza del chicco; forma del chicco; orientamento della traiettoria di caduta del chicco.