Osservando le varie proiezioni modellistiche si evincono fragilissimi equilibri termo-dinamici, la cui rottura potrebbe condurre a scenari barici diametralmente opposti: da un lato l’eventuale irruzione artica di fine inverno, dall’altro una prima consistente sfuriata primaverile.
Il modello europeo ECMWF, nella veste grafica offerta dal nostro centro di calcolo, dipinge una rimonta anticiclonica africana importante. Trattasi di ipotesi assolutamente plausibile perché l’attuale circolazione atlantica sembrerebbe in grado di isolare una vivace “goccia fredda” a cavallo tra il nord Africa e la Penisola Iberica. L’eventuale pulsazione anticiclonica avverrebbe proprio a causa dello sprofondamento ciclonico in quei settori.
Qualora dovesse verificarsi lo scenario ipotizzato (la mappa è del prossimo 24 febbraio) affluirebbe aria molto mite che farebbe schizzare le temperature ben oltre le medie stagionali. Si respirerebbe aria primaverile, non v’è dubbio. Va detto che anche l’autorevolissimo modello americano GFS è orientato in tal senso, proponendoci subito dopo la crisi perturbata attuale una lunga fase anticiclonica.