Alla fine invece che dirigersi verso l’Oceano come inizialmente previsto, Ophelia ha virato verso le coste orientali degli States. Già lungo le coste delle due Caroline sono in corso mareggiate con venti da tempesta, e venti da uragano potrebbero interessarle nelle prossime 36 ore, nelle zone comprese tra Edisto Beach e Cape Lookout. In North Carolina il governatore ha decretato lo stato di emergenza ed è stata ordinata l’evacuazione dell’Isola di Ocracoke.
Attualmente il centro di Ophelia è posizionato a 31.3°N, 76.7°W, 220 miglia a E/SE di Chareston e 280 miglia a S/SW di Cape Hatteras, con un minimo di pressione pari a 958 hPa, venti sostenuti a 120 km/h e raffiche fino a 150 km/h, ed è in lento movimento verso ovest. Nelle prossime ore forti piogge potrebbero interessare la zona costiera tra la North e la South Carolina.
Le previsioni indicano Ophelia ancora in leggero potenziamento fino al 15 settembre, quando potrebbe fare “landfall” sulle coste della North Carolina, nei pressi di Cape Hatteras. Successivamente, probabilmente già declassato a tempesta tropicale, potrebbe interessare gli stati della Virginia e del Maryland. Esiste attualmente una piccola probabilità che Ophelia, ridotta a tempesta extratropicale, possa transitare assai vicino a New York.
Se di Nate si sono ormai perse le tracce e come previsto si è dissipato in Atlantico, l’ex tempesta tropicale Maria, trascinata dal flusso delle correnti zonali delle medie latitudini, sta raggiungendo, come correttamente previsto da giorni, l’Europa nord occidentale. Secondo le ultime proiezioni il centro del ciclone potrebbe passare assai vicino alle Isole Faer Oer, dove i venti potrebbero soffiare fin quasi a 100 km/h.
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, non è inusuale che le tempeste tropicali atlantiche nel loro movimento verso nord vengano “rapite” dal flusso delle correnti zonali che scorrono da ovest verso est, e dal largo delle coste americane si dirigano verso quelle europee, dove arrivano come tempeste extra-tropicali accompagnate da forti venti anche oltre i 100 km/h ed in grado di causare forti piogge, mareggiate e talvolta danni materiali cospicui. Certo, rimangono solo lontani parenti degli uragani tropicali.