Si rivede l’Alta delle Azzorre:
dopo le varie perturbazioni atlantiche e no, ecco che in sede mediterranea si rivede il mite Anticiclone oceanico. Una latitanza durata più di 3 settimane, non scordiamoci infatti che le prime 2 settimane di maggio proposero due fasi altopressorie targate “Africa”. In quell’occasione l’azzorriano se ne stette in Atlantico, costretto ben più ad ovest dell’arcipelago di appartenenza. Nell’ultima settimana, complice una variazione depressionaria continentale, è tornata verso territorio a lei più consoni ed ora è riuscita ad inserirsi con decisione anche in Italia.
La Depressione d’Islanda:
a dispetto delle apparenze, la struttura anticiclonica mostra delle fragilità. La vera spina nel fianco, al momento, è la Depressione Islandese che appare in gran forma e in grado di pilotare sistemi perturbati verso il cuore del Continente. Sbuffi d’aria umida, inserendosi in quota, riescono a lambire le Alpi e causeranno un incremento dell’instabilità diurna già a partire da oggi. Un’altra spina nel fianco è rappresentata dalla goccia fredda collocata tra Marocco e Penisola Iberica. Ma diciamo che quest’ultima non dovrebbe rappresentare una minaccia alle nostre condizioni meteo.
Temporali d’inizio stagione:
siamo prossimi all’inizio della bella stagione e il bel tempo ha scelto sicuramente il momento più propizio per riproporsi in forze. Sarebbe più corretto parlare di stabilità estiva, perché nell’uso del termine vanno inseriti – a ragion veduta – anche i temporali pomeridiani. Temporali che da qui a metà della prossima settimana continueranno a tenere sotto scacco i principali rilievi peninsulari e insulari. Temporali che localmente potranno risultare forti, accompagnati da grandinate e colpi di vento. La differenza sostanziale col recente passato è che stavolta avremo precipitazioni diurne relegate quasi esclusivamente sulle montagne e nelle aree adiacenti.
Temperature in aumento:
abbiamo dato un ulteriore sguardo all’andamento del profilo termico per cercare di capire se effettivamente potrebbe arrivare il caldo. In effetti a partire dal 5-6 giugno i termometri dovrebbero guadagnare diversi gradi portandosi nuovamente al di sopra delle medie del periodo. Non avremo a che fare con caldo furioso d’inizio maggio, ma di certo si supereranno nuovamente i 30°C con discreta facilità.
Insidiose gocce fredde:
l’analisi modellistica comparata mostra alcuni elementi interessanti. Al di là della presenza anticiclonica, comunque notevole, dovremo prestare attenzione ad eventuali gocce fredde. I due più autorevoli modelli, ECMWF e GFS, pur mostrando soluzioni diverse dipingono incursioni instabili consistenti entro il termine della prima decade di giugno. Ovviamente si tratta di ipotesi evolutive da confermare e rivedere, non scordiamoci infatti che strutture bariche come appunto le gocce fredde rappresentano un elemento di disturbo nell’affidabilità previsionale da tenere in debita considerazione.
Focus: evoluzione sino al 11 giugno 2015
Nei prossimi giorni avremo condizioni meteo tipicamente estive: mentre al mare splenderà il sole, sui rilievi e nelle zone limitrofe si abbatteranno i classici temporali di calore. Ve ne saranno di intensi e grandinigeni, ma spesso serviranno per disperdere il calore in eccesso delle aree più interne. Da mercoledì prossimo in poi dovremmo assistere ad un ulteriore miglioramento, grazie al consolidamento di un promontorio anticiclonico africano capace di riportarci un po’ di caldo.
La situazione non dovrebbe registrare sostanziali modifiche, pur senza escludere – lo si è detto – l’inserimento di nuove insidiose gocce fredde che se confermato andrebbero a scompigliare i piani anticiclonici.
Evoluzione sino al 16 giugno 2015
A più lungo termine si scorge una prosecuzione del tempo estivo in piena regola, ma per avere conferme in tal senso dovremo attendere le prossime uscite modellistiche per capire se effettivamente ci sarà spazio per eventuali inserimenti ciclonici.
In conclusione.
Ci siamo, la bella stagione è ormai ad un passo e le proiezioni modellistiche sembra confermare in toto quel cambiamento che dovrebbe condurci alla stabilità pressoché definitiva.