Il ciclone Xandra: il passaggio del ben noto ciclone mediterraneo ha provocato un severo peggioramento in alcune regioni, ma fortunatamente gli effetti non sono stati devastanti come in altre occasioni. Ciò testimonia quanto siano imprescindibili, ai fini alluvionali, altri elementi quali l’esposizione orografica, la convergenza di varie correnti e il dissesto idro-geologico. Non bastano, per intenderci, i soli fenomeni violenti. Vi deve essere una concomitanza di cause tale da provocare gli infausti effetti delle piogge torrenziali.
Perturbazioni in serie: la genesi del ciclone è ascrivibile alla poderosa irruzione nord atlantica che ha investito la Penisola Iberica e il nord Africa. La ferita che si è creata è profondissima e riceverà ulteriori apporti destabilizzanti da nord. Lecito attendersi, anche in Italia, il transito di nuove perturbazioni che arrecheranno condizioni di maltempo per tutto il fine settimana ed anche nelle giornate successive.
Cambia circolazione: l’elemento di discussione certamente più interessante è il cambio circolatorio che andrà a realizzarsi nelle prossime ore. La prossima perturbazione verrà da ovest, è vero, ma le prossime scivoleranno da nord e si accompagneranno a venti ben più freddi settentrionali. Il che vuol dire temperature in sensibile calo e condizioni climatiche più consone all’inverno.
Rientro nella norma: la flessione termica, già in atto, è destinata ad accelerare nell’arco del weekend ed ancor più nei primi giorni della prossima settimana. Il contributo nord atlantico prima e artico poi, servirà a far si che le temperature si orientino sulle medie stagionali o addirittura al di sotto. Una grande conquista, se consideriamo che per intere settimane abbiamo visto i termometri stazionare ben oltre le medie del periodo.
Sarà un fuoco di paglia?: E’ la domanda, lecita, che in tanti si stanno ponendo. Anche perché osservando le varie proiezioni modellistiche non sembrano esserci i cenni di un cambio circolatorio definitivo. Tutt’altro. Attorno a metà mese si potrebbe registrare un compattamento del Vortice Polare con conseguente ripristino di una circolazione mediamente zonale. Inizialmente non è da escludere l’estensione dell’Alta delle Azzorre verso le nostre regioni, Alta delle Azzorre che come ben sappiamo sta ricomparendo sulla scena europea dopo mesi e mesi di latitanza.
Le dinamiche stratosferiche: ben più interessanti le dinamiche a cariche delle alte quote atmosferiche, movimenti a carico anche in questo caso del Vortice Polare che sembrano indicare una possibile svolta – in direzione del freddo più duraturo – nell’ultima parte del mese di dicembre. Si tratta di ipotesi, peraltro non ancora visibili sui modelli deterministici, che in quanto tali andranno suffragate da ulteriori elementi meteo-climatici nel corso delle prossime settimane.