Onde alte fino a 6 metri al largo di Nantucket, venti fino a 100 km/h, piogge forti, 86 mm a Marta’s Vineyard, fino a 80 mm in Nuova Scozia (Canada), gli ultimi sospiri di Ophelia non sono stati indolori per le coste del nord est degli “States”, ma gli effetti ampiamente previsti dai meteorologi.
E per un uragano che ormai non esiste più, un altro è pronto a sostituirlo. Philippe, il nuovo nato ad est delle isole grenadine, è l’ottavo uragano e la diciassettesima depressione tropicale della stagione atlantica. Si è rapidamente rinforzato, passando tra sabato mattina e domenica sera da depressione tropicale ad uragano.
Attualmente Philippe si trova a 16.5° di latitudine nord e 59.9° di longitudine ovest e si sta muovendo in direzione nord/nord-ovest alla velocità di 13 km/h, con una pressione centrale di 987 hPa e venti sostenuti a 120 km/h. Le previsioni lo danno in deciso rinforzo, con probabile promozione alla seconda categoria già entro il 21 settembre ed in ulteriore rinforzo fino ad almeno il 23 settembre, quando i venti di raffica potrebbero soffiare ben oltre i 200 km/h. Per il momento Philippe non interessa alcuna terra emersa e non sono attive allerte, tuttavia la sua traiettoria verso N/NW lo avvicinerà pericolosamente entro 4/5 giorni all’isola di Bermuda, sempre che le attuali previsioni vengano confermate nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Ma un’altra tempesta è al momento ben più preoccupante di Philippe per l’area caraibica e del Golfo del Messico, già recentemente sconvolta da Katrina. Per l’arrivo di Rita, questo il nome della tempesta, la diciottesima della stagione in Atlantico, il governo delle Bahamas ha emesso un’allerta per la parte nord-occidentale dell’arcipelago.
Rita si è sviluppata rapidamente da depressione a tempesta tropicale ed è previsto dal National Hurricane Center che possa diventare un uragano già domani (martedì 20 settembre) quando passerà assai vicino alle Florida Keys, dove è già stata emanata l’allerta. Attualmente Rita, accompagnata da venti sostenuti a 85 km/h, sta passando attraverso la parte sud-orientale dell’arcipelago delle Bahamas e si stima possa far cadere fino a 150 mm di pioggia, localmente fino a 200, in quest’area. Quantitativi di pioggia ancora maggiori, anche oltre i 350 mm, sono attesi sulle Florida Keys.
Dopo aver passato il sud della Florida, è previsto che Rita si rinforzi ulteriormente, fino a diventare uragano di terza categoria il 23 settembre quando si troverà presumibilmente nel centro del Golfo del Messico. Nel suo rapido movimento verso ovest, giovedì potrebbe trovarsi assai vicino alle coste del Texas.
Intanto nel Pacifico Orientale, sono attualmente attivi ben tre sistemi tropicali, l’uragano Kenneth, la tempesta tropicale Max e la depressione tropicale Lidia, ma nessuno di essi al momento interessa, od è previsto che interesserà, alcuna terra emersa.
Ormai nella zona centrale del Pacifico, l’uragano Jova continua a muoversi in aperto oceano. Jova è attualmente un uragano di seconda categoria ed è previsto in declino nei prossimi giorni, quando la sua traiettoria verso nord ovest dovrebbe permettergli di scansare l’arcipelago delle Hawaii.
E’ invece attiva un’allerta per la possibile formazione di un nuovo ciclone tropicale nel Pacifico occidentale, al largo dell’arcipelago delle Filippine. Attualmente persiste in loco un’area di “profonda convezione” ed esistono le condizioni affinché si formi un ciclone tropicale entro le prossime 24 ore.
Poco più ad ovest, la zona tra il Vietnam, il Laos e la Thailanda, è stata interessata dalla tempesta tropicale Vicente che, come previsto, ha causato forti piogge – anche oltre 100 mm in poche ore in alcune zone della Thailandia – e inondazioni.