FERITA CICLONICA RIGENERATA – Negli ultimi giorni abbiamo seguito le manovre del ciclone Xandra, che ieri era risalito verso nord lungo l’Italia dal Lazio verso il Triveneto. Nuovi rifornimenti di correnti fresche ed instabili atlantiche hanno però riacutizzato il contesto depressionario sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo: quello che era il ciclone Xandra è stato riassorbito in una nuova area depressionaria, il cui perno si trova ora posizionato vicino alle Balari. La nuova ciclogenesi si è innescata a seguito di infiltrazioni fredde giunte dall’Atlantico, che gradualmente guadagneranno sempre più terreno nei prossimi giorni. Resiste l’anticiclone sull’Europa Centro-Orientale, che impedisce l’evoluzione verso est delle perturbazioni favorendo però l’insistenza di temperature fredde invernali nei bassi strati.
INSTABILITA’ ALL’ASSALTO – Le conseguenze del ciclone Xandra hanno ancora riguardato le regioni del Nord-Est, dove si sono avute precipitazioni ancora diffuse nella prima parte del giorno. La neve ha imbiancato i settori alpini, scendendo a quote localmente basse sui confini settentrionali, specie sul Friuli dove è stata imbiancata anche Tarvisio (leggi qui per l’approfondimento). Il nuovo impulso perturbato, legato alla ciclogenesi in approfondimento sulle Baleari, ha poi alimentato corpi nuvolosi instabili che hanno raggiunto la Sardegna e le regioni del medio-alto versante tirrenico. Non sono mancati scrosci di pioggia localmente anche intensi. Un temporale si è avuto anche sulla Capitale: le prime schiarite dopo l’acquazzone hanno favorito un suggestivo doppio arcobaleno (per approfondimenti leggere qui).
VERSO CLIMA PIU’ FREDDO – Il caldo anomalo è ormai alle spalle e solo le estreme regioni meridionali risentono d’afflussi d’aria mite, che hanno permesso alle temperature di toccare punte di 20-21 gradi. Nei prossimi giorni gradualmente i valori si riporteranno ancor più nelle medie del periodo.