L’evoluzione generale
Oramai lo sappiamo, le novità concernenti le figure bariche presenti sullo scacchiere continentale sono davvero poche. Tuttavia è estremamente interessante notarne le variazioni dispositive, capaci quindi di disegnare uno schema consolidato nel tempo. Oggi sembra infatti che il possibile ponte tra l’alta delle Azzorre e quella presente sui Paesi dell’Est possa essere meno incisivo di quanto prospettato. Ciò non farebbe altro che lasciare aperto il varco del Mediterraneo alle incursioni più fredde del Nord Europa.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Ecco allora che dopo la fase instabile attesa per la prossima settimana (che tarderà un po’ a guarire), si prospetta un miglioramento del tempo, soprattutto sui settori Cento occidentali dell’Europa. La causa và ricercata nel consueto spostamento dell’alta pressione delle Azzorre verso Est, con conseguente azione stabilizzante.
Dobbiamo però dire che sui Balcani resterà latente la pregressa circolazione fredda, capace di apportare instabilità sulle nostre regioni di Levante. Ci attendiamo quindi un miglioramento più incisivo sul lato Tirrenico, mentre quello Adriatico potrà ancora risentire di temporali sparsi, specie sui rilievi e nelle zone interne.
Ma l’elemento più interessante deriva dall’analisi a lungo termine, dove viene proposto qualcosa di interessante ma tutto sommato già osservato in questi ultimi mesi. L’Italia si troverà infatti tra i due suddetti campi di alta pressione ma non verrà interessata decisamente da nessuno dei due. Ecco allora che il Mediterraneo potrebbe risultare terra di conquista per le truppe scagliate dal Vortice Polare.
Si evidenzia infatti una nuova progressiva ondulazione delle correnti d’alta quota intorno al 12 del c.m. Ondulazione che potrebbe portare nuove masse d’aria più fredda ed inastabile verso Sud, anche grazie ad un nuovo spostamento dell’alta pressione oceanica verso Ovest. E dato che la traiettoria preferenziale pare essere quella che dalla Valle del Rodano porta alla nostra Penisola, ecco che una seconda incisiva fase fredda interesserebbe le nostre regioni. La dinamica sarebbe poi molto simile a quella che osserveremo la prossima settimana.
In conclusione
Insomma, l’autunno busserà alla porta per la seconda volta, almeno così pare. Certo è che rispetto a quanto era osservabile in passato, i peggioramenti arrivano più intensi ma con cadenza non più regolare. I treni di perturbazioni atlantiche capaci di apportare piogge continue sono stati sostituiti dagli espressi provenienti direttamente dal Nord Europa.