Qualsiasi lettore, attento o distratto che esso sia, avrà notato come nel corso degli ultimi giorni abbiamo preso in considerazione delle ipotesi più o meno reali annuncianti un cambio di circolazione importante. Tuttavia è anche opportuno sgombrare il campo da ogni possibile equivoco affermando che quanto finora osservato rispecchia fedelmente l’andamento normale della tipica stagione autunnale mediterranea.
Una stagione che abbiamo definito più volte di transizione. Un termine che racchiude il significato genuino del lento passaggio verso quello che segna il periodo più freddo dell’ano: l’inverno. Negli ultimi anni avevamo quasi perso la memoria meteorologica di ciò che l’autunno può e dovrebbe proporre. A favore di un clima magari più estremo e meno piacevole. Picchi freddi o caldi, così come precipitazioni abbondanti o siccità perdurante.
Bene, il caldo, l’umido, le nebbie ed il sole di questi ultimi 10 giorni segnano quella che un tempo veniva definita la classica “ottobrata”. Fasi anticicloniche anche di lunga durata, pronte al passaggio naturale di testimone in prossimità delle feste di “Tutti i Santi”. Mai come quest’anno si può riscontrare quanto appena scritto, perché proprio domani si dovrebbero iniziare ad osservare i segni di un’imminente cambiamento.
Un cambio graduale, quasi indolore. Dal caldo umido si passerà al grigio umido e moderatamente piovoso. Da un tipo di circolazione mediamente Meridionale ad una più fresca Settentrionale. In attesa che la seconda decade del nuovo mese mostri i muscoli, ricordandoci che la stagione invernale è ormai prossima ai nastri di partenza. E così tornerà la neve sulle montagne, pian piano fin verso le alte colline. Ci saranno momenti di sole, ma l’aria manterrà quel frizzante caratteristico.
La strada scorre lentamente, passano i giorni, un mese finisce. Ne inizia un altro e con esso si scruta all’orizzonte alla ricerca di quel qualcosa che emoziona chiunque ami visceralmente la meteorologia. Insomma, ci siamo. L’inverno aprirà ben presto i battenti mentre un autunno probabilmente normale rammenterà a tutti che la natura resta e resterà sempre imprevedibile.